Gli 8 migliori droni professionali del 2024

Ultimo aggiornamento: 27.04.24

 

Droni professionali – Guida agli acquisti, Opinioni e Comparazioni

 

Abbiamo stilato una classifica degli otto droni professionali attualmente più richiesti sul mercato, con una recensione delle caratteristiche primarie di ognuno.

I più apprezzati sono due modelli entry level prodotti dalla ditta Dji: il Mavic 2 Pro, equipaggiato con una fotocamera Hasselblad dall’eccezionale resa cromatica e qualitativa, e il Mavic 2 Zoom, che si distingue soprattutto per l’obiettivo a focale doppia 24-48mm con sistema Dolly Zoom.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Gli 8 migliori droni professionali – Classifica 2024

 

Non stupitevi se la maggior parte dei droni professionali presenti nella nostra classifica sono prodotti dalla ditta Dji, perché sono i migliori che si possano trovare. Gli ultimi in classifica, inoltre, sono proprio quelli dalle prestazioni più elevate.

 

 

1. Dji Mavic 2 Pro con fotocamera Hasselblad L1D-20c

 

Uno dei migliori droni professionali del 2024, tra quelli disponibili nella fascia dei modelli entry level, è di certo il Mavic 2 Pro, realizzato dalla nota ditta cinese Dji.

L’ultima versione della serie, infatti, è equipaggiata con una fotocamera Hasselblad da 20 megapixel dotata di obiettivo a focale fissa da 28mm e apertura regolabile da f/2,8 a f/11, che grazie alla tecnologia HNCS, basata su un profilo colore esclusivo Hasselblad, è in grado di offrire una resa cromatica di alto livello sia alle foto sia alle riprese video. 

Le prestazioni offerte dalla fotocamera Hasselblad in termini di qualità delle immagini e resa cromatica, fanno del Mavic 2 Pro il drone ideale per le riprese di eventi, matrimoni e video promozionali.

L’unica pecca, secondo i pareri degli acquirenti, consiste nella mancanza di un ingresso di tipo USB-C nel controller, il che lo rende incompatibile all’uso con gli iPhone 11.

 

Pro

Fotocamera Hasselblad: E già questo è dire tutto; il tratto distintivo del Mavic Pro è la sua fotocamera Hasselblad da 20 megapixel, con obiettivo a focale fissa da 28mm ad apertura f/2,8.

HNCS: Il profilo colore HNCS integrato, tecnologia esclusiva Hasselblad, offre una resa cromatica di altissimo livello e, di conseguenza, una qualità delle immagini nettamente superiore rispetto agli standard della categoria entry level.

Per cerimonie: Le caratteristiche del Mavic Pro, e in particolar modo le prestazioni della fotocamera Hasselblad, lo rendono ideale per le riprese aeree di matrimoni e altri eventi cerimoniali.

 

Contro

Telecomando: L’unica pecca è la mancanza dell’ingresso dedicato sul telecomando, ragion per cui quest’ultimo è incompatibile con gli iPhone 11.

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2. Dji Mavic 2 Zoom drone professionale con obiettivo 24-48mm

 

Al secondo posto tra i modelli venduti online, troviamo la versione Zoom del Mavic 2; in comparazione al modello Pro esaminato in precedenza, è sostanzialmente simile nel design e nelle prestazioni di volo ma, al posto della Hasselblad, è equipaggiato con una fotocamera con un sensore da 12 megapixel.

In compenso, però, la fotocamera è caratterizzata da un obiettivo dotato di un doppio zoom ottico, 24-48mm, con un fattore di ingrandimento 4x che permette di eseguire scatti e riprese sia in grandangolo sia a media distanza.

Anche le prestazioni della messa a fuoco sono nettamente migliorate, e quest’ultima risulta molto più veloce e reattiva rispetto a quella dei droni della prima serie.

Il Dji Mavic 2 Zoom è adatto soprattutto alle riprese creative e dinamiche, nonché ai professionisti e agli amatori esperti che prediligono il genere documentaristico.

 

Pro

Dolly Zoom: La doppia lunghezza focale della fotocamera integrata, che è di 24-48mm, è unita a uno zoom ottico che permette di ottenere lo spettacolare effetto Vertigo, che rende spettacolari le riprese video.

Messa a fuoco: La versione Zoom dei droni Mavic è famosa anche per essere dotata del sistema di messa a fuoco che combina il rilevamento di fase con quello a contrasto, risultando del 40% più veloce rispetto ai sistemi standard a solo rilevamento di fase.

Hyperlapse: Questa funzione permette al Mavic Zoom di scattare foto stabili e di elaborarle in automatico, permettendo la creazione di video Time Lapse professionali in maniera semplice e veloce.

 

Contro

Entry level: Pur essendo un drone professionale, rimane sempre un modello entry level; la qualità video è buona ma inferiore rispetto a quella del Mavic Pro.

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3. Parrot Anafi drone con videocamera HDR 4K

 

A coloro che si chiedono dove acquistare un drone professionale in grado di eseguire riprese video in formato 4K ma che sia disponibile a prezzi bassi, suggeriamo di dare un’occhiata all’Anafi, prodotto dalla ditta francese Parrot; si tratta infatti di un modello introdotto sul mercato nel 2018 e disponibile in diverse configurazioni.

Il più economico è quello che abbiamo esaminato, che rappresenta la configurazione base, ma questo aspetto non deve trarre in inganno circa le sue capacità.

Il Parrot Anafi, infatti, è dotato di una fotocamera con un software di alto livello, in grado di registrare video nel formato 4K cinematografico con HDR e scattare foto da 21 megapixel.

La fotocamera, inoltre, è montata su un Gimbal che le permette di orientarsi a 180° sia sull’asse orizzontale sia su quello verticale, e possiede perfino il Dolly Zoom in grado di riprodurre il famoso effetto Vertigo.

 

Pro

Prezzo: Il Parrot Anafi è uno dei droni professionali più economici sul mercato, e nonostante il prezzo contenuto offre delle prestazioni che non hanno nulla da invidiare ai modelli più costosi di fascia analoga.

Dimensioni: Piccolo e leggero, grazie alla sua custodia con bande elastiche può essere facilmente fissato alla borsa o allo zaino, in modo da portarlo ovunque si desideri e senza sforzo alcuno.

Prestazioni video: A parte la definizione 4K HDR, la fotocamera è dotata anche del Dolly Zoom, che permette eseguire riprese mozzafiato con l’effetto Vertigo.

 

Contro

Calibrazione: La pecca dell’essere un modello economico sono le problematiche minori, e cioè errori periodici nelle funzioni di volo che devono essere risolti ricalibrando il drone.

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4. Dji Phantom 4 Pro Plus v2.0 drone 4K

 

Nonostante si collochi soltanto in quarta posizione, il Phantom 4 Pro Plus rimane uno dei esemplari più venduti, e molti lo ritengono il miglior drone professionale prodotto da Dji nella fascia dei modelli entry level.

Il nuovo modello, la versione 2.0, è equipaggiato con una fotocamera dotata di un sensore da 20 megapixel delle dimensioni di un pollice, di un obiettivo grandangolare ottimizzato con apertura f/2,8 e di otturatore meccanico, quindi in grado di eliminare le fastidiose distorsioni che invece si producono con gli otturatori elettronici durante le riprese in movimento; inoltre è in grado di eseguire riprese video in formato 4K HDR a 60fps, con un bit-rate di 100 Mbps.

Le caratteristiche per le quali è più apprezzato, però, rimangono le prestazioni avanzate di volo: l’elevata velocità e autonomia, che gli permettono di operare su lunghe distanze, e la facilità di pilotaggio, che lo rende adatto anche ai principianti.

 

Pro

Classico: Fin dalla sua prima comparsa sul mercato, il Dji Phantom è stato uno dei droni professionali entry level più apprezzati; sia per la sua facilità di pilotaggio sia per le sue prestazioni.

Lunga distanza: A differenza degli altri modelli appartenenti alla stessa categoria, il Phantom 4 Pro Plus è in grado di operare anche a lunghe distanze, fino a un massimo di sette chilometri.

Monitor: Le versioni precedenti erano penalizzate in tal senso, e richiedevano per forza il collegamento a uno smartphone; il Phantom 4 Pro Plus, invece, è il primo della sua serie a essere dotato di telecomando con monitor integrato.

 

Contro

Prezzo: Nonostante sia un drone professionale entry level, ha un costo decisamente più alto rispetto ai modelli della serie Mavic, che però hanno un raggio d’azione minore.

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5. Chasing Innovations Gladius Mini drone professionale subacqueo 4K

 

Il Gladius Mini, invece, è quanto di meglio possano desiderare i professionisti e gli appassionati di fauna marina; si tratta infatti di un drone professionale per foto e riprese subacquee 4K, prodotto dalla ditta cinese Chasing Innovations.

A differenza dei droni volanti, che nella maggior parte dei casi possiedono una limitata autonomia operativa, il Gladius Mini è equipaggiato con una batteria della durata di due ore.

È il primo modello subacqueo al mondo a essere equipaggiato con cinque minimotori subacquei controllati da un algoritmo intelligente, che gli permette di mantenere l’assetto durante la navigazione e offrire riprese video stabilizzate, ed è in grado di scendere fino a una profondità di 100 metri.

È dotato di fotocamera 4K UHD, affiancata da due fari LED per l’illuminazione, ed è facilmente controllabile sia mediante il comando, compatibile con visori VR e fornito in dotazione con 100 metri di cavo guida, sia mediante smartphone.

 

Pro

Subacqueo: Il Gladius Mini è il top per gli appassionati di fauna marina, infatti può immergersi fino a una profondità massima di 100 metri e ha un’autonomia operativa di ben due ore.

4K: La fotocamera permette di registrare video di alta qualità, e grazie ai due potenti illuminatori LED è in grado di rischiarare i soggetti ripresi anche ad alte profondità.

VR: Il Gladius Mini è controllato via cavo mediante joypad; quest’ultimo è privo di display ma può essere collegato in modalità wireless allo smartphone oppure a un visore VR, in modo da offrire un’esperienza più coinvolgente.

 

Contro

Filoguidato: Dal momento che è filoguidato bisogna fare un po’ di pratica prima di riuscire a controllarlo bene, in modo da non rischiare di attorcigliare il cavo.

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6. Yuneec Typhoon H Plus 4K con Intel RealSense

 

L’azienda tedesca Yuneec è uno dei leader europei nel settore di produzione dei droni destinati a uso commerciale, e il Typhoon H Plus è il modelli di punta dei velivoli professionali destinati alla fotografia aerea.

Ha una fotocamera C23 con sensore da un pollice, in grado di registrare video 4K a 60fps e scattare foto con una risoluzione fino a 20 megapixel; la fotocamera, inoltre, può essere controllata e orientata indipendentemente rispetto al drone. 

Quest’ultimo è realizzato in configurazione esacottero per offrire una maggiore sicurezza e stabilità di volo, ed è dotato di carrello retrattile, modalità di volo automatiche intelligenti e tecnologia Intel RealSense, e cioè un sistema anticollisione basato su sensori sonar, che è in grado di riconoscere e trasmettere al drone la posizione degli oggetti, i movimenti e distanze, in modo da poterli evitare in maniera automatica senza distrarre il pilota dal controllo delle riprese.

 

Pro

Esacottero: La configurazione a sei rotori lo rende molto più stabile e sicuro durante il volo, soprattutto considerando le dimensioni della fotocamera equipaggiata; anche il carrello è retrattile in modo da non intralciare le riprese.

Facile da pilotare: Grazie alle modalità di volo intelligenti è estremamente facile da pilotare, e adatto anche per i principianti; la funzione Team Mode, inoltre, permette di controllare drone e fotocamere in maniera indipendente l’uno dall’altra.

Intel RealSense: Il sistema anticollisione RealSense di Intel, collegato ai sensori sonar, trasmette al Typhoon H Plus i dati sugli ostacoli e gli permette di evitarli in maniera del tutto autonoma.

 

Contro

No Fly Zone: Il Typhoon H Plus possiede già in memoria la posizione delle No Fly Zone, e se volete che siano rimossa bisogna pagare un supplemento di prezzo.

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7. Dji Inspire 2 drone professionale per cinematografia

 

Nel settore di produzione dei droni professionali, però, la ditta cinese Dji occupa la posizione leader a livello mondiale, e a riprova di ciò basta dare un’occhiata ai due modelli che occupano rispettivamente la settima e l’ottava posizione della nostra classifica.

L’Inspire 2 è un velivolo per cinematografia ad altissime prestazioni; di fatto, anzi, è il primo modello nel suo genere a integrare un sistema di trasmissione video HD, un gimbal con rotazione a 360° e un sistema di elaborazione immagini che permette di registrare video fino a 6K in formato CinemaDNG/RAW, e fino a 5.2K in formato Apple ProRes quando è equipaggiato con la fotocamera Zenmuse X7.

Una delle caratteristiche distintive dell’Inspire 2, infatti, è l’attacco intercambiabile per le fotocamere Zenmuse; quella in dotazione al modello esaminato è la X5S, che è “limitata” alla risoluzione di 5.2K sia nel formato CinemaDNG sia in quello Apple ProRes.

 

Pro

Zenmuse: Il Dji Inspire 2 è equipaggiato con la fotocamera Zenmuse X5S, che offre una risoluzione di 5.2K, ma è predisposto anche per il montaggio delle Zenmuse X4S e X7, quest’ultima caratterizzata da una risoluzione ancora maggiore.

Potente: Nonostante sia un quadricottero è in grado di raggiungere una velocità massima di 94 chilometri orari, passando da 0 a 80 chilometri orari in soli 5 secondi. La doppia batteria, inoltre, offre un’autonomia fino a 27 minuti con X4S.

Sicuro: L’Inspire 2 integra dei sistemi di rilevamento fino a 30 metri di distanza, che gli permettono di evitare qualsiasi ostacolo entro questa distanza in maniera del tutto sicura, fino a una velocità massima di 54 chilometri orari.

 

Contro

Per cineasti: Si tratta di un drone progettato apposta per i cineasti e per i documentaristi, anche il prezzo lo rende accessibile solo a una ristretta cerchia di professionisti.

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8. Dji Matrice 600 Pro drone professionale per attrezzature fotografiche

 

Il Dji Matrice 600 rappresenta il non plus ultra dei droni professionali per uso fotografico e cinematografico. Si tratta infatti di un esacottero con motori antipolvere a raffreddamento attivo, capace di caricare fino a 6 batterie contemporaneamente e con un raggio operativo di ben cinque chilometri. 

Il Matrice 600 Pro è progettato soprattutto per fungere da piattaforma di trasporto per un carico utile fino a 6 chilogrammi, ed è compatibile con tutte le fotocamere Zenmuse della serie avanzata.

Inoltre è predisposto anche per il trasporto delle macchine da presa digitali per cinematografia prodotte dalla ditta RED, montate nell’apposito sistema di stabilizzazione Ronin-MX, e della fotocamera digitale medio formato Hasselblad H6D-100C.

Questo drone, però, occupa solo l’ottava posizione nella nostra classifica dei modelli professionali in quanto è destinato prevalentemente ai professionisti che lavorano ad altissimi livelli, soprattutto nel settore cinematografico e documentaristico.

 

Pro

Raggio operativo: Il Matrice 600 può volare fino a una distanza di cinque chilometri senza alcun problema; e grazie alla gestione intelligente delle batterie è in grado di atterrare in modo sicuro in caso di guasto.

Trasmissione HD: Supporta lo streaming Live in alta definizione fino a 1080p/60fps, con trasmissione del segnale a lungo raggio con latenza ultra bassa; ideale per i servizi di broadcasting.

GNSS D-RTK: Questa sigla sta a indicare un sistema di doppie antenne che è in grado di resistere a forti interferenze magnetiche, e consente spostamenti del drone con una precisione elevatissima anche sulle lunghe distanze.

 

Contro

Di nicchia: Il costo e le caratteristiche lo rendono accessibile soltanto ai professionisti che operano in ambito industriale o comunque ad altissimi livelli.

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Guida per comprare un buon drone professionale

 

Fatta eccezione per gli appassionati che possono permettersi di affrontare la spesa, l’acquisto di uno di questi apparecchi è un investimento a tutti gli effetti; di conseguenza è molto importante individuare quale drone professionale comprare in base alle proprie esigenze specifiche.

I droni professionali entry level

Per capire come scegliere un buon drone professionale destinato alla fotografia e alla videografia bisogna partire dal presupposto che i prezzi sono alti ma che non tutti i modelli sono caratterizzati da un costo stratosferico.

Al pari delle fotocamere, infatti, anche i droni sono classificati in base a determinate fasce all’interno delle categorie principali di utenza; il segmento professionale è quindi suddiviso a sua volta nelle fasce entry level, intermedia e avanzata.

Fatta eccezione per i modelli avanzati, di cui parleremo più avanti, sia gli entry level sia gli intermedi sono caratterizzati da prestazioni foto e video sostanzialmente analoghe.

Nella maggior parte dei casi, quindi, gli apparecchi professionali entry level sono più apprezzati in quanto disponibili a un prezzo di gran lunga più accessibile.

La limitazione in cui si può incorrere con i modelli entry level, però, a seconda della ditta produttrice e del modello, è una minore resa per quanto riguarda le prestazioni di volo, sia in termini di autonomia sia per quanto riguarda la qualità del software di pilotaggio.

 

I modelli della fascia intermedia

I droni professionali entry level hanno un costo accessibile ma sono limitati da configurazioni standard, e per di più integrano una fotocamera fissa che non può essere sostituita.

I modelli che rientrano nella fascia intermedia, invece, sono caratterizzati dalla possibilità di poter cambiare la fotocamera equipaggiata; di conseguenza hanno una maggiore versatilità e adattabilità, e questo li rende particolarmente adatti ai professionisti che offrono una gamma di servizi più ampia. 

A partire da questo livello, però, la scelta dei modelli comincia a restringersi notevolmente perché le ditte leader nel settore si contano sulle dita di una mano, inoltre i prezzi subiscono una netta impennata.

L’aumento, ovviamente, è perfettamente proporzionato allo status dell’apparecchio; i droni professionali che rientrano in questa fascia offrono prestazioni superiori già a partire dal volo, che è completamente automatizzato e indipendente dal controllo della fotocamera, ragion per cui quest’ultima non è limitata nella sua capacità di ripresa.

L’autonomia di volo è maggiore inoltre, l’apparecchio è schermato contro ogni sorta di interferenze elettromagnetiche e ha un raggio operativo di gran lunga più esteso.

L’unica limitazione in questa fascia è relativa al payload, ovvero il carico utile massimo che il drone può trasportare, e che ne riduce la compatibilità solo con determinati tipi di fotocamere.

I droni professionali avanzati

I modelli avanzati sono caratterizzati da dimensioni, prestazioni e costo superiori, e la fotocamera in dotazione va scelta e acquistata separatamente.

Un classico esempio in questo senso è il Matrice 600 Pro della ditta Dji, progettato per equipaggiare una qualsiasi tra le fotocamere professionali Dji della serie Zenmuse, una delle fotocamere professionali appartenenti alla serie Epic della RED oppure la fotocamera professionale medio formato Hasselblad H6D-100C.

Anche i droni avanzati offrono prestazioni di volo superiori, maggiore autonomia e raggio operativo, nonché una maggiore sicurezza; sono inoltre predisposti per supportare il broadcasting, ovvero la trasmissione video in diretta, e sono destinati prevalentemente ai professionisti del cinema, ai documentaristi e alle compagnie televisive.

 

 

 

Come mettersi in regola per le riprese aeree dei matrimoni

 

Le autorizzazioni necessarie

Molti fotografi professionali offrono il servizio di ripresa aerea, mediante drone, durante lo svolgimento della cerimonia di nozze.

È bene sottolineare che, a prescindere dal possesso del patentino, se questo servizio non è offerto entro i limiti stabiliti dalla legge, si rischia di andare incontro a delle sanzioni pecuniarie molto pesanti.

Il sorvolo indiscriminato di aree urbane, infatti, così come quello di aree dove sono presenti assembramenti di persone, è vietato dal regolamento; nello stesso, però, è specificato che in alcuni casi, come appunto una cerimonia di nozze o in occasione di eventi particolari, è possibile ottenere delle autorizzazioni temporanee da parte delle autorità competenti, di solito il Sindaco del comune dove si svolge la cerimonia o l’evento.

L’autorizzazione al sorvolo e alle riprese durante i servizi matrimoniali, inoltre, in alcuni casi deve essere concessa anche dal sacerdote officiante in quanto molte chiese sono considerate parte del patrimonio storico.

 

I requisiti da adempiere

Spesso e volentieri l’attestato base non basta, perché le condizioni presenti durante lo svolgimento di una cerimonia di nozze sono tali da rientrare nella categoria delle operazioni critiche; questa limitazione pesa soprattutto quando si utilizzano droni professionali, visto che superano il limite di peso di 250 grammi.

Per poter operare entro i limiti previsti dalla legge, quindi, il pilota deve essere in possesso non solo del relativo patentino, ma durante tutta la durata delle operazioni deve indossare il giubbotto di segnalazione, mantenere il drone a una distanza minima di 15 metri dalle persone e a una velocità inferiore ai 60 chilometri orari, e soprattutto deve assolutamente evitare di sorvolare o riprendere persone estranee alle operazioni.

L’ENAC, per venire incontro alle esigenze dei professionisti, ha previsto alcune facilitazioni al fine di consentire i voli e le riprese aeree in zone urbane, e non soltanto per i servizi matrimoniali, a patto però di utilizzare dei droni di dimensioni maggiori e di sfruttare gli scenari standard indicati dal regolamento.

La questione privacy

Un altro importantissimo aspetto di cui bisogna tenere conto, soprattutto quando si effettuano riprese aeree durante i matrimoni, è quello inerente alla privacy.

Le riprese di persone, anche casuali, senza il loro previo consenso sono considerate lesive della privacy, e quindi sono perseguibili penalmente.

In quest’ottica, quindi, si può facilmente comprendere perché l’ENAC ha imposto la restrizione di non riprendere persone estranee alle operazioni durante lo svolgimento delle cerimonie nuziali.

Se gli sposi sono interessati a usufruire di questo servizio, quindi, oltre a fornire una liberatoria firmata relativa a loro stessi, devono ottenere un’autorizzazione analoga anche dagli invitati e chiedere loro di firmare i relativi documenti che autorizzano il fotografo alle riprese video e al successivo utilizzo a fini professionali.

La violazione delle regole che abbiamo descritto in questo paragrafo e in quelli precedenti, porterebbero al sequestro delle attrezzature utilizzate per le riprese e a multe che potrebbero superare facilmente la soglia dei 30.000 euro, per non parlare delle conseguenze penali in caso di violazione della privacy o eventuali danni a cose e persone.

 

 

 

Domande frequenti

 

Quanto costa un drone professionale?

Il costo di un drone professionale cambia a seconda se si tratta di un modello entry level, intermedio o avanzato; la cifra da spendere può subire variazioni molto consistenti, da un minimo di 700 euro circa fino ai 10.000 euro e oltre.

Il prezzo per un modello entry level che sia fruibile a livello professionale per fare riprese aeree durante i servizi matrimoniali, per esempio, la spesa può oscillare dai 1.000 ai 2.000 euro; per un modello destinato a video promozionali, documentari e servizi di reportage, invece, il prezzo parte dai 5.000 euro in su a seconda delle esigenze del caso.

Serve il patentino per pilotare un drone professionale?

La risposta a questa domanda è si, anche se bisogna chiarire bene i termini del regolamento ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile.

Il regolamento, infatti, fa una differenza tra gli aeromodelli e gli aeromobili a pilotaggio remoto; i primi sono impiegati solo per scopi ricreativi e sono privi di equipaggiamenti per operazioni specializzate e dispositivi di volo autonomo.

I droni, invece, sono dotati sia dell’equipaggiamento specializzato, ovvero la fotocamera, sia dei sistemi di volo autonomo.

Questi velivoli rientrano quindi nella categoria SAPR (Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto), tipologia per la quale il regolamento stabilisce che possono essere pilotati senza patentino soltanto gli apparecchi il cui peso è inferiore ai 250 grammi.

Dal momento che i droni professionali superano tutti abbondantemente questo limite di peso, per il loro pilotaggio è richiesto l’attestato base di pilota APR per operazioni non critiche.

 

 

 

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