Come utilizzare gli occhiali 3D

Ultimo aggiornamento: 27.04.24

 

La tecnologia 3D, che permette di visualizzare immagini in tre dimensioni, non è una innovazione moderna.

Sicuramente al giorno d’oggi la tecnologia è stata migliorata in modo sorprendente per offrire un intrattenimento di qualità. Tuttavia, i primi esperimenti risalgono addirittura agli anni venti del secolo scorso.

 

La stereoscopia

Si tratta del concetto alla base delle immagini tridimensionali. Per ottenere l’illusione delle tre dimensioni le immagini in movimento devono essere riprese a distanze differenti e sovrapposte.

A gestire poi le immagini in modo autonomo, per permettere agli occhi di avere l’illusione delle tre dimensioni, sono proprio gli occhiali 3D.

 

Quali modelli esistono?

A proposito di questi ultimi, è opportuno fare una distinzione tra i modelli in vendita sul mercato. Esistono infatti sia occhiali definiti “attivi” (in inglese definiti shutter glasses) sia “passivi”. I primi oscurano le lenti alternativamente, in modo molto veloce come l’otturatore delle macchine fotografiche, per dare all’occhio l’illusione della tridimensionalità.

Per far sì che questi occhiali funzionino è necessario assicurarsi che il televisore con cui comunicherà sia compatibile. Prima di procedere all’acquisto di un paio di occhiali 3D attivi, è bene dunque analizzare la scheda del prodotto per vedere quali sono i modelli di TV supportati.

Per quanto riguarda quelli passivi, sono più economici dal momento che hanno una risoluzione minore rispetto a quella nativa del televisore, tuttavia non hanno bisogno di essere accoppiati con un TV compatibile, rendendoli la scelta ideale per chi non ha esigenze qualitative particolarmente elevate ma vuole solo godersi l’effetto 3D.

 

La comodità prima di tutto

Ciò che differenzia ulteriormente i due prodotti è la comodità. Gli occhiali attivi, poiché presentano al loro interno circuiti necessari al funzionamento, sono anche più pesanti, rendendo scomoda la visione di un film estremamente lungo.

Quelli passivi, invece, sono molto leggeri e il mercato tende a perfezionarli per renderli anche meno ingombranti possibile.

Relativamente all’affaticamento degli occhi, che potrebbe naturalmente insorgere, entrambi i modelli ricevono responsi diversi in base all’utente che li adopera, rendendo impossibile sostenere in modo assolutamente preciso quale dei due abbia un impatto maggiore.

Come si usano?

Il funzionamento vero e proprio, senza scendere in dettagli estremamente tecnici, non è complicato. Vi basterà selezionare un canale TV con trasmissione di programmi in 3D e indossare le lenti passive per poter godere subito dei contenuti in tre dimensioni.

Per quanto riguarda invece le lenti attive, dovrete prima rimuovere la pellicola isolante della batteria, potrete poi accenderle tramite la pressione dell’apposito pulsante, posizionato solitamente nella parte alta della montatura.

Prima di attivarli, assicuratevi che gli occhiali siano in un raggio di 50 centimetri dal televisore e che questo sia acceso. Se il televisore è compatibile, riconoscerà automaticamente gli occhiali che saranno così agganciati al dispositivo.

Dal momento che ogni produttore adotta procedure più o meno diverse, consigliamo comunque di dare una rapida lettura al manuale di istruzioni che potrebbe aiutarvi in passaggi più complicati.

 

 

 

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