Se la connessione a internet vi dà problemi, una delle cause potrebbe essere proprio l’errata configurazione DNS. Scopriamo insieme di cosa si tratta e come modificare il parametro.
Il DNS può essere cambiato accedendo alle impostazioni di rete del vostro computer, tuttavia vi sconsigliamo di toccare alcunché senza aver letto adeguatamente le nostre istruzioni poiché cambiando parametri al buio potreste ritrovarvi senza accesso a internet.
I più esperti avranno sicuramente incontrato questo termine almeno una volta online, tuttavia non tutti conoscono il funzionamento di un DNS, prima di scoprire come modificarlo, è importante quindi capire a cosa serva.
L’acronimo utilizzato sta per Domain Name System e il suo scopo principale è quello di fungere da regolatore degli indirizzi IP che vengono comunicati al nostro sistema mentre connesso a internet. Ogni sito che visitate, infatti, non è raggiungibile unicamente tramite il formato che vede l’uso di prefissi come www, http o https ma anche grazie a una serie di cifre univoche, chiamate appunto IP. Questi IP possono essere fissi o dinamici, rendendo molto difficile per un essere umano ricordare i siti in base ai numeri, proprio per questo usiamo il DNS.
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Come funziona il DNS
Il server DNS entra in funzione nel momento in cui si scrive il nome del sito che volete visitare, viene infatti inviata l’informazione e questo risponde con l’IP del nome inserito, di conseguenza viene visualizzata sul proprio browser la pagina desiderata. È come un grande cifrario all’interno del quale le serie di numeri sono accoppiate a nomi di senso compiuto. Si potrebbe immaginare che il DNS sia dunque costituito da una sola banca dati ma in realtà ne esistono di diversi e qui entra in gioco la possibilità di scelta dei singoli utenti.
Per i meno esperti è sicuramente possibile ignorare questo parametro dal momento che il provider della rete telefonica possiede DNS standard già impostati sul vostro modem/router, esistono per esempio i DNS Fastweb, DNS Tim, DNS Vodafone e così via. Chi invece vuole delle performance migliori e risposte più veloci durante la navigazione, può optare per delle soluzioni che fanno invece affidamento sui server DNS Google oppure Open DNS. Nei seguenti paragrafi scopriremo come cambiare il DNS sia su PC sia su dispositivi Mac.
Come cambiare il DNS, guida
Se avete deciso che in seguito a problemi di connessione o visualizzazione di pagine che riportano la dicitura “nessun accesso a internet” sia arrivato il momento di provare a cambiare i DNS, ma non avete idea di come effettuare la procedura, vi aiutiamo noi a eseguire l’operazione. Prenderemo come punto di riferimento prima gli utenti PC, che vogliono quindi cambiare DNS su Windows 10.
Cliccando con il tasto destro del mouse sull’icona di Windows, in basso a sinistra sulla barra delle applicazioni, dovrete accedere alla voce Impostazioni. Vi si aprirà una finestra nella quale cliccare su Rete e Internet, successivamente Centro di connessioni di rete e condivisione. Qui troverete la vostra connessione, sulla quale dovrete cliccare due volte per far aprire un ulteriore tab, dove bisognerà selezionare la voce Proprietà, eseguendo l’operazione come amministratore principale del dispositivo.
Avrete una lunga lista di protocolli tra cui scegliere, quello che ci interessa è però Protocollo Internet versione 4 (TCP/IPv4). Cliccate due volte senza rimuovere la spunta e finalmente avrete davanti la finestra che consente il cambio di DNS. I primi tre campi sono riservati all’IP del computer, che dovrete lasciare così come configurato, mentre bisogna intervenire sugli ultimi due campi.
Se la spunta è su “Ottieni indirizzo server DNS automaticamente” dovrete spostarla su “Utilizza i seguenti indirizzi server DNS”. Questa procedura vi sbloccherà le ultime due righe, nelle quali potrete inserire i DNS prescelti che possono essere per esempio DNS Google, ovvero 8.8.8.8 e 8.8.4.4. Una volta inseriti vi basterà premere Ok e chiudere tutte le finestre. In una pagina del browser potreste improvvisamente avere un messaggio di connessione internet assente ma si tratta di un errore temporaneo che sparirà in pochi secondi.
Cambiare server DNS su Mac
Per chi usa mac OS, bisogna invece cliccare sull’icona delle connessioni di rete che potete trovare nei pressi dell’orologio. A questo punto selezionate Preferenze di Sistema e Network, cliccando sulla vostra connessione Ethernet o Wi-Fi, e poi su Avanzate in basso a destra. Vi si aprirà una pagina con vari tab, tra cui TCP/IP, Proxy, Hardware e quello che interessa a noi: DNS. Cliccando avrete da un lato il server DNS, costituito da due indirizzi IP che potrete modificare.
Il nostro consiglio è quello di appoggiarsi agli ottimi server Google, tuttavia è possibile scegliere anche tra altre opzioni, in base alle vostre preferenze. Completata la modifica non dovrete far altro che cliccare su Ok in basso a destra e chiudere le finestre aperte.
DNS su smartphone Android
Cambiare DNS su smartphone è leggermente più semplice, su sistemi operativi Android per esempio basta accedere alla connessione Wi-Fi e cambiare le impostazioni IP. Scorrendo nella pagina troverete infatti le voci DNS 1 e DNS 2, pronte da modificare.
DNS e NAS, che differenze ci sono?
Le sigle, essendo simili, possono generare un po’ di confusione nei meno esperti, tuttavia parlare di server DNS associandoli ai NAS è un po’ come paragonare una bussola a un altimetro analogico per alpinismo. Un DNS è un regolatore di indirizzi IP mentre invece il server NAS ha uno scopo completamente differente, viene utilizzato semplicemente per salvare i propri dati importanti che potrebbero non essere al sicuro sul proprio computer. Se vogliamo è la versione avanzata del classico hard disk di backup poiché dispone di sistemi di protezione dei dischi collegati al dispositivo per essere sempre sicuri che siano adeguatamente conservanti.
Il NAS, acronimo che sta per Network Attached Storage viene principalmente sfruttato da aziende, dando così la possibilità a tutti coloro che lavorano nella ditta di accedere a determinati file dalle proprie postazioni. Potrebbe sembrare un metodo di condivisione arcaico, soprattutto se consideriamo che i servizi cloud sono oggigiorno sempre più popolari e utilizzati, tuttavia bisogna considerare i costi di gestione che per il cloud sono maggiori, poiché lo spazio a disposizione è limitato e bisogna pagare un canone mensile per aggiungerne di più. Con un NAS, invece, avrete come spesa solo l’acquisto del dispositivo ed eventuali hard disk da aggiungere per aumentare lo spazio, eliminando quindi spese ricorrenti dal bilancio.
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