Come usare un Softbox

Ultimo aggiornamento: 24.04.24

 

Scattare fotografie è semplice, scattare fotografie professionali e dall’aspetto unico e gradevole è tutt’altra storia. Anche il più inesperto dei fotografi, però, può migliorare il suo stile utilizzando una strumentazione professionale come per esempio i softbox.

Si tratta di strutture con lampade che diffondono una luce morbida e uniforme in una stanza, evitando che la luce esterna o un’illuminazione scadente interferiscano con i propri scatti. 

 

Sul mercato se ne trovano di diverse tipologie per diversi risultati e sebbene il setup possa essere tutto sommato semplice, per ottenere dei risultati soddisfacenti dovrete allenarvi e capire come funziona al meglio la diffusione della luce.

I softbox sono generalmente due e vanno utilizzati entrambi rivolti verso il soggetto da immortalare. Il primo passo, però, è l’installazione.

Prendete tutto il materiale presente nella confezione, quindi, e iniziate a installarli dai treppiede, che devono essere fissati in modo certosino per evitare che il softbox cada inavvertitamente durante una sessione, con il rischio di rompere tutte le lampade all’interno. 

Una volta fissato il treppiede e impostata l’altezza desiderata, potete passare alla plafoniera che va montata sulla parte più alta del treppiede, inserendo i punti luce negli appositi portalampade, solitamente quattro.

Il softbox non è altro che un quadrato o un rettangolo di stoffa con all’interno una superficie argentata riflettente il cui scopo far uscire quanta più luce riflessa possibile.

Per far sì che questo rettangolo di stoffa non si afflosci dovrete inserire delle stecche di alluminio nelle tasche laterali. 

Ora non resta che posizionare il softbox sul portalampade e coprirlo con il telo. In questo modo la luce uscirà verso il soggetto in modo diffuso e ovattato e non puntata direttamente come se fosse un flash. La differenza è notevole e vi basterà qualche scatto per notarla immediatamente.

 

Come costruire un softbox

Se non avete intenzione di spendere troppo per acquistare un kit softbox, è possibile anche costruirsene uno da sé. Naturalmente il risultato non sarà di tipo professionale e dovrete accontentarvi di risultati più modesti, tuttavia, per gli amatori che vogliono sperimentare potrebbe rivelarsi un’ottima soluzione. 

Procuratevi dunque scatole di cartone, fogli di alluminio, forbici, colla, nastro adesivo e un telo di cotone per creare il softbox vero e proprio, mentre per la luce dovrete acquistare un portalampade con cavo di alimentazione e una lampadina che funga da punto luce.

La scatola di cartone deve essere completamente aperto da un lato mentre dall’altro dovrete praticare un foro corrispondente alla grandezza del portalampade, né inferiore né maggiore, per evitare così che la luce fuoriesca dalla parte posteriore del softbox.

Una volta creato questo foro potete procedere con il rivestire la parte interna della scatola con i classici fogli di alluminio, utilizzati spesso in cucina. 

Non create troppe pieghe e fate in modo che la superficie sia quanto più uniforme possibile. Per tenere in posizione i fogli di alluminio lasciate che fuoriescano all’esterno della scatola per fissarli con il nastro adesivo, facendo attenzione che questo non sia presente nella parte interna che ripetiamo deve essere completamente foderata unicamente di fogli d’alluminio che fungeranno da superficie riflettente. 

In prossimità del foro interno dovrete posizionare in obliquo, su tutti i lati, quattro pezzi di cartone foderati di alluminio, passaggio importante per creare la giusta riflessione della luce verso l’esterno.

Terminata questa fase potrete montare il portalampade e inserire la lampadina, controllando, prima di chiudere il softbox, che questa funzioni collegandola alla fonte di alimentazione.

Ora non resta che chiudere la parte frontale del softbox con il telo di cotone, avendo cura che sia ben steso e non vi siano grinze.

 

 

 

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