Domande frequenti sui vaporizzatori

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Q1: Il vaporizzatore fa male ai polmoni?

Mettiamo subito in chiaro che, il vero problema, sta in quello che inserite nel vaporizzatore: se volete inserire sostanze pericolose, naturalmente farete male non solo ai polmoni, ma anche al resto del corpo.

Se consideriamo anche un altro punto di vista:

ovvero se è meglio accendere una cartina o vaporizzare un’erba, naturalmente è da preferire la seconda soluzione, visto che, nel primo caso, il fuoco emetterà sostanze cancerogene dovute a ciò che compone la cartina.

Inoltre, se volete inalare tutte le proprietà di erbe come la cannabis, scegliere il vaporizzatore non farà male, anzi, metterà nei polmoni esclusivamente l’aroma.

Con tutti i suoi vantaggi, e non altro, come sostanze chimiche, perché non brucia l’erba ma la vaporizza, appunto.

 

Q2: Cosa fare se il vaporizzatore non fa vapore?

Chiariamo innanzitutto cosa si intende per vapore: una volta acceso il dispositivo e impostata la giusta temperatura per l’erba o la cera che intendete usare, il risultato dovrà essere una nebbiolina tra il trasparente e il bianco.

Se riuscite appena a percepirla, vuol dire che, probabilmente, dovrete aumentare i gradi o che l’estrazione dell’aroma è terminato.

Il modo migliore per capire, quindi, se il vaporizzatore funziona, è partire dalla temperatura più bassa, per poi salire fino alla massima e fino a che non compare il vapore.

Se ciò non accade, dovrete rivolgervi al venditore, perché probabilmente si tratta di un malfunzionamento.

 

Q3: Meglio il vaporizzatore o la sigaretta elettronica?

Non esiste in realtà una grossa differenza tra i due oggetti:

la sigaretta elettronica usa un atomizzatore per farvi svapare il liquido che acquisterete già confezionato, il vaporizzatore invece permette di usare sia liquidi, sia erbe essiccate, grazie alla camera di combustione.

La domanda da farsi è allora perché vogliamo usare l’uno o l’altro elemento:

se si tratta solo di smettere di fumare, meglio la sigaretta che ricorda molto quella tradizionale e può sublimare l’esperienza canonica proprio grazie alla sua forma.

Il vaporizzatore, invece, non è da preferire solo per chi vuole diventare un ex fumatore, ma anche da parte di tutti coloro che vogliono aspirare tutti i principi attivi di erbe aromatiche, senza il risvolto negativo di inalare sostanze chimiche.

 

Q4: Cosa sono i vaporizzatori?

In linea generale possiamo dire che il vaporizzatore è un dispositivo composto da una camera di estrazione, nella quale viene inalata l’aria riscaldata, che vaporizza l’erba inserita del serbatoio.

Sono solitamente costituiti da materiali come il metallo o il vetro e da un bocchino che permette al consumatore di inalare il vapore.

Per questa ragione sono indicati per erbe come la cannabis o anche altre aromatiche, in quanto aiutano a trarre i principi attivi che non si mescolano con sostanze chimiche dannose per la salute.

Q5: Cosa fumare con il vaporizzatore?

La scelta è varia, in quanto molto dipende dal modello di vaporizzatore che si è scelto. Molti permettono di inserire erbe, cere o oli, ma anche il tabacco.

Chi soffre di dolore cronico ha molto giovamento dall’impiego della marijuana medica, che rilascia in questo modo tutti i principi attivi utili a ridurre la percezione della sofferenza.

Ciò non toglie che potrete usarlo con qualsiasi tipo di erba per assaporare un gusto nuovo, seguendo le indicazioni di un fidato erborista.

 

Q6: Quanto dura un vaporizzatore?

Un vaporizzatore può durare a lungo se trattato con cura: molto incide la manutenzione, da effettuare dopo ogni uso, in modo da mantenere pulita la parte interna.

I modelli con batteria al litio ricaricabile ha una vita pari a quella di un cellulare: può superare i due anni se non sfruttato all’inverosimile.

Certo molto dipende anche dalla qualità dei materiali, che devono sopportare urti o cadute, specialmente se si tratta di un modello portatile.

In sostanza, è importante valutare se spendere qualcosa in più pur di avere la garanzia di un articolo che non vi lascerà presto.

 

Q7: Quanto costa un vaporizzatore?

Ciò che determina il costo di un vaporizzatore è un insieme di fattori: innanzitutto se si tratta di un modello da tavolo o portatile, in secondo luogo i materiali, in terzo il sistema di vaporizzazione.

Un prodotto che non superi i 30/40 euro può essere costituito da un guscio meno resistente e non presentare optional come un display che aiuti a tenere sotto controllo batteria e temperatura.

Tuttavia ha funzioni essenziali che possono essere utili per i principianti.

Se siete già esperti nel settore e desiderate vaporizzare spesso, optare per un modello dai 100 ai 200 euro può garantire una lunga durata del prodotto.

E vantaggi come anche la presenza di app che permettano di gestire le funzioni del dispositivo direttamente dallo smartphone.

La presenza di accessori, come un bocchino in più o il necessario per la pulizia, rendono un’offerta ancora più appetibile, se consideriamo che, acquistare questi strumenti a parte, aumenterebbe sostanzialmente la spesa.

Q8: Cosa mettere nel vaporizzatore?

Molti scelgono il vaporizzatore per smettere di fumare e per inalare tutti i principi attivi di erbe ben conosciute. Potrete allora scegliere se mettere nel serbatoio la cannabis o anche una sostanza aromatica.

Tra le erbe più note per le loro proprietà, ricordiamo la valeriana, che ha un benefico effetto calmante e aiuta a conciliare il sonno.

Se è questo il vostro problema, in alternativa alla solita tisana potrete scegliere di fumare il principio attivo, che allontana anche gli stati ansiosi.

La lavanda è un’altra erba dalle proprietà importanti, in quanto rilassa i muscoli e le tensioni. Ha anche il vantaggio di lasciare la bocca e l’alito profumati, per cui sarà da preferire anche per chi soffre di alitosi.

Non disdegnate il tè verde, dalle valide proprietà energizzanti, che potrà sprigionare le sue qualità in maniera molto più diretta, arrivando ai polmoni prima che nello stomaco.

 

 

 

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