I giovani si avvicinano sempre di più alle sigarette elettroniche: quali sono i reali pericoli che corrono, soprattutto se iniziano in tenera età?
La sigaretta elettronica può apparire, a chi è più giovane, come una forma di gioco. Per questo motivo sempre più adolescenti si avvicinano all’e-cig, senza sapere a quali rischi vanno incontro.
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Le statistiche
Il problema purtroppo non riguarda solo paesi come l’America ma coinvolge anche l’Italia, dove circa il 51,8% dei ragazzi inizia a fumare dai 14 anni in poi. Chi fa uso di sigarette elettroniche è un maturando su tre, ma alla domanda se sa cosa inala la risposta è no.
Questo vuol dire che il giovane non sa neppure se quello che svapa è semplice aroma o anche nicotina, esponendosi così a una dipendenza sin dall’età più tenera.
Il National Institute on Drug Abuse ha fatto una ricerca che coinvolge 43.700 studenti tra i 14 e i 18 anni. Tramite questo studio è stato possibile venire a conoscenza del fatto che le sigarette elettroniche e la marijuana sono più fumate delle tradizionali bionde.
Un problema di marketing
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, a partire dal Duemila il numero di tabagisti inizia a calare mentre sale quello di svapatori. Se nel 2011 erano infatti all’incirca 7 milioni, nel 2016 hanno raggiunto quota 36 milioni. Tra i Paesi nei quali si svapa di più ci sono l’America, il Regno Unito, il Giappone, la Svezia e l’Italia.
Ma perché sempre più giovani si avvicinano a questo strumento? Secondo Elena Munarini, psicologa del Centro antifumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, il problema è proprio la promozione delle e-cig. Se, infatti, la pubblicità è assolutamente vietata per il fumo tradizionale, le sigarette elettroniche vengono molto sponsorizzate, utilizzando anche testimonial molto amati dai più giovani. Questo comporta il loro avvicinamento al mondo dello svapare che, in parte, non viene neppure ostacolato dai genitori, in quanto pensano che il danno sia meno grave rispetto a quello apportato dalle tradizionali bionde.
Oltre all’effetto catena, che porta i ragazzi a essere convinti dai coetanei a procurarsi la sigaretta elettronica, c’è anche il mettere in luce il prodotto come un oggetto alla moda, magari perché caratterizzato da una forma accattivante (pensiamo alle Juul americane, che richiamano una pen drive).
Per non parlare poi della grande quantità di aromi a disposizione, tra i quali è incluso anche quello alla cannabis, che viene commercializzato senza però il principio attivo, appunto illegale.
Il pericolo
I social e Youtube fanno il resto, in quanto sono molti gli adolescenti che fanno a gara nel creare cerchi di vapore, in quanto è una pratica di tendenza. Molto più pericoloso è il dripping, cioè l’inalazione del vapore creato dal liquido versato direttamente sulla resistenza, che amplifica l’effetto della nicotina.
Alcuni studi hanno infatti messo in evidenza che è proprio il materiale con il quale sono fabbricate le serpentine a generare la creazione di alcune sostanze dannose all’organismo: di conseguenza il rischio corso dai ragazzi è davvero importante.
I dati
L’Osservatorio del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità ha messo in guardia sul rapporto tra gli adolescenti e il fumo. Secondo il suo rapporto del 2018, un minorenne su dieci è un consumatore abituale di tabacco e più della metà fuma anche la cannabis.
Non mancano poi dati allarmanti sull’età nella quale i giovani iniziano a fumare: pochi durante la scuola elementare, ovvero verso i 10 anni, mentre la maggior parte a cavallo tra le scuole medie e quelle superiori. Il problema è serio, perché è proprio a quest’età che il ragazzo ha bisogno di una vita più sana, perché il corpo deve imparare a difendersi e non essere già attaccato da sostanze che gli impediscano di autorigenerarsi.
Dall’elettronica alla tradizionale
Un altro problema molto importante che è stato sollevato, riguarda il fatto che i giovani che si avvicinano alla sigaretta elettronica possono passare con molta facilità a fumare le sigarette tradizionali. Anche se non si sa esattamente perché ciò accada, gli studiosi fanno due ipotesi: in primo luogo, l’atto di svapare è assolutamente identico a quello che si compie quando si inala una bionda. Questa familiarizzazione romperebbe così il limite impartito dalla scuola e dalla famiglia, rendendo più facile avvicinarsi al vizio.
In secondo luogo, se i minorenni svapano nicotina senza saperlo, creano una dipendenza fisica che va ad associarsi a quella gestuale. Nonostante, infatti, per legge sia vietata la vendita di e-cig o sigarette ai ragazzi con meno di 18 anni, non sarà difficile reperire i liquidi online, aggirando l’impedimento. Per cui, con il passare del tempo, è possibile che i ragazzi associno la gratificazione ottenuta con le sigarette elettroniche a quella delle bionde, diventando a tutti gli effetti dei fumatori.
Il caso
In America una ragazza di 18 anni ha accusato dolori al petto e difficoltà respiratorie dopo aver svapato. Anche se si tratta di un caso isolato, certamente non si può ignorare il fatto che la sigaretta elettronica non sia proprio una passeggiata di salute.
Ma cosa è successo esattamente? Pare che i medici le abbiano diagnosticato “polmonite da ipersensibilità”, ovvero un fenomeno in genere causato da fieno, proteine animali e microrganismi. I prodotti chimici presenti nelle cartucce della e-cig hanno sviluppato una certa quantità di liquido nei polmoni, che è stato eliminato anche tramite una somministrazione, per via endovenosa, di un potente antinfiammatorio.
Se consideriamo quanto si sia diffuso l’uso della sigaretta elettronica tra i giovani, una riflessione è d’obbligo: l’aspirazione di aromi e sostanze come la nicotina può causare reazioni inaspettate che, in caso di ipersensibilità, potrebbero addirittura portare a shock anafilattici e quindi alla morte.
Non sono quindi da considerare come dei giocattoli prodotti che immettono nel corpo liquidi e vapore dei quali non si è neppure certi della provenienza. Fate riflettere i vostri figli su questo aspetto, in modo da far capire loro che non si tratta di una pratica per passare il tempo e che imitare gli amici potrebbe, per loro, essere più che deleterio.
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