Chi ha inventato la televisione?

Ultimo aggiornamento: 28.03.24

 

Uno degli apparecchi più popolari della storia moderna, in grado di rivoluzionare completamente la vita degli esseri umani. Ma sapete davvero tutto ciò che riguarda la televisione? Scopritelo nel nostro articolo.

 

Conoscere chi ha inventato il telefono o chi ha inventato la radio è molto importante poiché si tratta di individui che hanno cambiato il corso della storia. Nel primo caso si tratta di un’invenzione dell’italiano Antonio Meucci, sebbene il credito sia spesso dato allo scozzese Alexander Graham Bell, e anche per quanto riguarda la radio, dobbiamo la creazione di questo strumento al connazionale Guglielmo Marconi che brevettò il suo lavoro a Londra nel 1896. Però, anche la televisione ha una storia degna di essere raccontata.

 

Storia della televisione

Tutti utilizziamo questo dispositivo e ogni famiglia ne possiede almeno uno, si tratta di un apparecchio divenuto talmente popolare da entrare a far parte della vita quotidiana così come fu per la radio, naturalmente parliamo dell’invenzione della televisione. Cerchiamo dunque di scoprire tutti i segreti dell’apparecchio, tornando indietro nel tempo fino alla nascita della televisione, percorrendo nuovamente tutti i punti salienti della sua storia per comprendere a pieno questo spettacolare media.

Chi ha inventato la televisione?

Per rispondere a questa domanda, bisogna prima capire cosa si intenda con il termine stesso dal momento che se parliamo della nascita della televisione così come la concepiamo oggigiorno, allora il credito è da attribuire a John Logie Baird, ingegnere scozzese che nel 1926 effettuò una dimostrazione pubblica a Londra. Il suo apparecchio fu chiamato televisione elettromeccanica e riuscì a trasmettere tramite una linea telefonica il segnale da Londra fino a New York, mostrando anche immagini a colori nel 1928. 

Non si trattò però del primo esperimento in materia poiché in una forma più primordiale si può tornare indietro nel tempo, precisamente al 1884 con il disco di Paul Gottlieb Nipkow, apparecchio che venne effettivamente usato anche da Baird per il suo televisore. La tecnologia prevedeva due dischi di Nipkow, uno di fronte a elementi in selenio, dai quali si ricavava un segnale elettrico luminoso e l’altro di fronte a una lampada al neon, che riceveva queste scariche e le traduceva in immagini.

 

Televisione elettronica

Per quanto rivoluzionaria e stupefacente fosse il televisore di Baird, diede vita a una serie di esperimenti da parte di terzi che migliorarono la tecnologia, come quello compiuto da dallo statunitense Philo Farnsworth. Nel 1927, dopo soli due anni dalla dimostrazione di Baird, diede vita al televisore elettronico, sviluppato utilizzando il tubo a raggi catodici, inventato da Ferdinand Braun alle soglie del ventesimo secolo, precisamente nel 1897. La tecnologia si rivelò vincente e questa tipologia di TV iniziò a diffondersi a macchia d’olio, con le prime linee di produzione europee provenienti dalla Germania con Telefunken, mentre in Italia il produttore era Magneti Marelli.

Bisogna comunque contestualizzare tale popolarità poiché il televisore era ancora un apparecchio per pochi, basti pensare che la maggior diffusione fu nel Regno Unito con circa 20.000 dispositivi prodotti prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale e numeri molto più ridotti nel resto del mondo, circa 8.000 negli USA e meno di 2.000 in Germania.

Televisione a colori

Alla nascita la televisione, nonostante i più giovani potrebbero pensare fosse a colori, era in realtà in bianco e nero. Per ottenere delle immagini a colori bisognerà attendere fino agli anni ’60 e per avere un’idea del costo estremamente più alto di dispositivi che adottavano tale tecnologia si può prendere in considerazione il tasso di inflazione: la prima televisione a colori messa in commercio dalla compagnia Admiral Corporation costava poco più di 1.000 dollari che, convertiti al tasso di inflazione attuale sarebbero circa 8.000 euro. 

Pur considerando il boom economico dopo la seconda guerra mondiale, si trattava di una quantità di denaro che ben pochi potevano investire per l’acquisto di un televisore. In Italia invece bisognerà attendere il 1976 per avere trasmissioni a colori e il nostro sarà, di fatto, uno degli ultimi Paesi a dotarsi di questa tecnologia.

 

La TV digitale

Il nostro percorso sulla nascita della televisione non potrebbe essere completo senza parlare della TV digitale. Si tratta di un nuovo metodo di trasmissione, contrapposto a quello analogico, che ha iniziato a diffondersi a partire dai primi anni ’90 negli Stati Uniti per divenire poi uno standard anche nel nostro Paese dal 1998, anno in cui è iniziato il passaggio a DDTV, con lo switch-off del segnale analogico avvenuto però solo nel 2012.

I vantaggi rispetto alla TV analogica sono numerosi a partire dalla qualità del segnale, molto più preciso e privo di rumore o disturbi e immagini sgranate che chi ha un po’ di anni alle spalle sicuramente ricorderà.

 

Cosa riserva il futuro?

Come tutti i media, anche la televisione fatta di trasmissioni programmate da enti specializzati sarà costretta a cambiare radicalmente poiché l’avvento di internet l’ha fatta passare quasi in secondo piano, con intrattenimento digitale proveniente da diverse compagnie che detengono diritti su programmi, film, serie TV e così via, ciò che è certo però è che lo schermo tramite il quale ricevere informazioni non morirà tanto presto ma, piuttosto, si evolverà.

 

Quale TV scegliere

Se un tempo i produttori erano pochi, abbiamo parlato per esempio di Telefunken, oggigiorno abbiamo diverse compagnie che si occupano della realizzazione di televisori con tecnologie sempre più efficienti, abbiamo dunque TV Samsung, LG, Sony e molti altri tra cui scegliere. 

Per selezionare quello più adatto alle vostre esigenze vi invitiamo a prendere in considerazione diversi fattori, come per esempio la risoluzione massima del pannello, optando per schermi che riescano a visualizzare contenuti in 4K, la qualità dell’audio qualora non abbiate intenzione di collegare il TV a un impianto dedicato e, ultimo ma non ultimo, la presenza di un modulo wireless per il collegamento diretto a internet senza dover necessariamente optare per un TV box esterno.

 

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