Usare l’Apple Watch come un walkie talkie

Ultimo aggiornamento: 19.04.24

 

Chi non ha mai sentito parlare di walkie talkie alzi la mano. Si tratta di strumenti un tempo molto usati tra i bambini, soprattutto prima dell’era dei telefoni cellulari e degli smartphone. Il telefono di casa era infatti utilizzato solo per comunicazioni importanti e un modo simpatico per parlare con il proprio migliore amico era quello di dotarsi di due walkie talkie che potessero quindi metterli in contatto.

Oggigiorno si tratta di una tecnologia che potremmo definire desueta, almeno per quanto riguarda lo scopo ludico, sostituita da smartphone e applicazioni che lavorano più o meno nello stesso modo, sfruttando però la rete internet rispetto all’infrastruttura radio.

L’origine di questi dispositivi risale al 1940, quando Motorola sviluppò il suo primo, e decisamente ingombrante, walkie talkie. Il loro scopo principale era quello di mettere in comunicazione i soldati delle retrovie con quelli al fronte, per strategie e scopi bellici. Era costituito da uno zaino da portare in spalla che conteneva l’apparecchiatura necessaria e una cornetta con microfono e altoparlante per le comunicazioni. Decisamente poco comodo se si pensa ai walkie talkie odierni. Nel tempo la tecnologia si è evoluta e con la miniaturizzazione siamo giunti ai prodotti immessi sul mercato al giorno d’oggi.

 

A cosa serve un walkie talkie?

Dal momento che oggi usufruiamo di smartphone, tablet e strumenti sempre connessi a internet, viene naturale chiedersi a cosa serva un walkie talkie. Innanzitutto è bene ricordare che tutti i dispositivi mobile che possediamo funzionano solo fintanto che abbiamo un qualche tipo di copertura di rete telefonica. Nel momento in cui questa dovesse venire a mancare i nostri smartphone non potrebbero più né effettuare chiamate, né mandare SMS né tantomeno connettersi alla rete internet.

 

 

Immaginate quindi di trovarvi in una situazione d’emergenza e di aver bisogno di comunicare a soccorsi o forze di polizia la vostra posizione, senza una copertura telefonica non avreste alcuna possibilità. Il walkie talkie, invece, funzionando sulle frequenze radio, ha sì un raggio d’azione minore ma allo stesso tempo può effettuare delle richieste di soccorso anche mentre si è in un bosco isolato o in montagna.

Non è un caso, quindi, che a usarli siano soprattutto le forze dell’ordine o vigili del fuoco, che devono intervenire prontamente e non possono prendersi il lusso di attendere che vi sia la copertura di rete prima di ricevere o effettuare una comunicazione urgente.

Ciò non significa però che gli usi siano solo limitati alle emergenze. I walkie talkie sono spesso utilizzati anche nei cantieri per far sì che gli operai comunichino tra di loro per coordinare al meglio lavori di costruzione di ampi edifici. Fino ad arrivare all’utilizzo a scopo ludico di bambini e giovani ragazzi che possono comunicare gli uni con gli altri anche a distanza senza spendere alcunché.

 

Walkie talkie e App

I walkie talkie hanno influito notevolmente sull’immaginario comune e sul modo di comunicare, basti pensare alle celebri chiavi di comunicazione “passo”, per indicare la fine di un messaggio e l’attesa della risposta, e il “passo e chiudo” per indicare il termine della comunicazione. Questo sistema quasi telegrafico e che necessita di comunicazione alternata è stato ripreso da molte applicazioni di messaggistica odierna come per esempio Whatsapp, Instagram e Facebook Messenger.

Quando premete sull’icona del microfono potete infatti inviare un messaggio audio al vostro interlocutore. Vi ricorda qualcosa? Proprio come il walkie talkie, infatti, bisogna tenere premuto un pulsante e parlare nel microfono per poi attendere la risposta di chi si trova all’altro capo.

Se possedete un orologio della Apple Watch Series, inoltre, potrete scaricare un’applicazione che ha come nome proprio “Walkie Talkie”. Una volta installata tutto ciò che dovrete fare per usarla è scorrere la vostra lista dei contatti, sceglierne uno e tenere premuto il pulsante giallo con la dicitura Talk al centro dello schermo per inviare un messaggio vocale all’interlocutore. Come potete vedere, dunque, la tecnologia odierna deve molto al concetto di comunicazione inaugurato dal walkie talkie.

 

Quale walkie talkie acquistare?

Se avete esigenza di acquistare un walkie talkie dovrete prendere in considerazione molti aspetti importanti, basati soprattutto sull’utilizzo che ne farete. Innanzitutto va chiarito che i walkie talkie a basso costo sono praticamente dei giocattoli per bambini, spesso definiti PMR, Personal Mobile Radio, o LPD, Low Power Device. Questi rientrano nella categoria dei prodotti che non necessitano di alcuna licenza o patentino per poter essere utilizzati ma hanno, di contro, un raggio d’azione molto limitato che spesso non supera il chilometro.

Per gli ambiti professionali, dunque, dovrete essere pronti a investire diverse centinaia di euro fino anche al migliaio per dei walkie talkie da usare per le comunicazioni nautiche. Fate molta attenzione anche alla radiofrequenze su cui è possibile comunicare poiché le forze dell’ordine e i soccorsi ne hanno di dedicate a cui non dovete accedere.

Per poter usufruire della banda cittadina è inoltre necessario versare un contributo annuo al Ministero competente per evitare multe e contravvenzioni.

 

 

Accessori

Per facilitarne l’utilizzo, è possibile acquistare anche degli accessori da accoppiare ai propri walkie talkie come per esempio delle custodie rigide, molto utili per evitare cadute accidentali o urti durante il trasporto, fino ad auricolari bluetooth che vi permettono di avere le mani libere.

In quest’ultimo caso, però, dovrete assicurarvi che il walkie talkie (lista dei migliori prodotti) acquistato abbia un supporto al sistema bluetooth, cosa che non è garantita su tutti i dispositivi e che potrebbe incidere quindi anche sul costo finale del prodotto.

Per gli utenti che volessero invece uno smartphone che riesca a fungere anche da walkie talkie per le emergenze, è possibile prendere in considerazione i prodotti Ulefone, specializzati in questo campo con la serie denominata “Armor”.

 

 

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