5G: ci sono rischi per la salute?

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Cos’è il 5G e perché molti pensano che sia pericoloso per la salute degli esseri umani? Scopriamo tutti i dettagli di questa tecnologia nel nostro articolo, sfatando alcuni miti.

 

Prima di addentrarci nel tema dell’articolo, per capire effettivamente se il 5G è pericoloso, bisogna innanzitutto capire cos’è questa tecnologia e da dove derivano alcune bislacche idee che popolano il web. Il 5G è una tecnologia per le reti telefoniche che sostituirà l’attuale 4G LTE e, a partire dal 2020, è in fase sperimentale in determinate città, al fine di testarne l’efficacia, la copertura e l’affidabilità.

Il nome stesso, 5G, significa quinta generazione e dal momento che si parla di questa rete come di una vera e propria rivoluzione nel campo, c’è sempre qualche millenarista che coglie la palla al balzo per seminare terrore nelle persone più influenzabili che non hanno una conoscenza approfondita del tema.

Il 5G servirà a ottimizzare la gestione dei dispositivi su un determinato territorio, migliorare la velocità di trasmissione e ricezione dei dati e influire anche di meno sulle batterie dei dispositivi, si parla di un 90% in meno rispetto al 4G. Il vantaggio rispetto alla tecnologia precedente è la possibilità di sfruttare il 5G non solo per la telefonia ma anche per altri scopi come l’ampliamento del settore IoT, ovvero l’internet delle cose, e le machine-type communications, per migliorare le intelligenze artificiali.

I danni del 5G

Per chi ha paura della correlazione tra 5G e salute, chiediamo di fare un semplice esperimento ed effettuare delle ricerche su internet sostituendo la parola 5G con le tecnologie che l’hanno preceduta, ovvero 4G, 3G e così via. Si scoprirà in un batter d’occhio che a ogni passaggio di generazione, con il miglioramento di un servizio, c’è stato un vero e proprio isterismo di massa che ha portato le persone a presagire complotti volti alla distruzione dell’essere umano. Considerate che il 4G, per esempio, è stato introdotto quasi 9 anni fa in Europa, eppure siamo ancora qui dopo una decade. 

Alcuni potrebbero sostenere, però, che il 5G è legato a doppio filo alla pandemia di coronavirus che ha colpito tutto il mondo, ma non si spiegherebbe come mai questa sia avvenuta in luoghi in cui il 5G non è stato ancora nemmeno testato, come l’Iran. Il fatto che i due eventi si siano presentati in contemporanea non è indice di alcun tipo di legame, così come insegna la scienza: la correlazione tra due variabili non è indice di causalità.

Se avete paura che le onde elettromagnetiche 5G interferiscano con il vostro organismo, causando la comparsa di virus, vi garantiamo, così come l’intera comunità scientifica, che non vi è alcun tipo di correlazione. Il COVID-19, essendo un agente infettivo delle vie respiratorie, si trasmette per via aerea o tramite contatto con superfici contaminate, è quindi necessario che vi sia un qualcosa di tangibile che trasporti il virus. Le onde elettromagnetiche non trasmettono materia ma solo energia, per questo motivo è fisicamente impossibile che il coronavirus viaggi tramite esse. Ciò elimina la correlazione tra 5G e rischi? Naturalmente non del tutto, ma vediamo insieme perché, abbandonando teorie da mercato che non hanno alcuna validità scientifica.

5G e pericoli per la salute

Trattandosi di una tecnologia nuova, per avere un riscontro sugli effetti necessiterà di anni di studi, tuttavia sono già disponibili molti documenti prodotti dalla comunità scientifica sulle tecnologie precedenti, soprattutto 2G e 3G, ed è proprio guardando a questi che possiamo capire cosa aspettarci, entro certi limiti, in futuro. 

Rispetto al 5G, le onde del 2G o 3G, per esempio, viaggiano su frequenze inferiori, tuttavia ciò che non viene mai sottolineato è che le antenne installate per il 5G sfruttano segnali di potenza inferiore. Da un lato abbiamo dati confortanti in merito, dall’altro però non è possibile paragonare le tecnologie poiché sfruttano frequenze e sistemi di trasmissione differenti, quindi è molto difficile dire con certezza se il 5G è dannoso o meno allo stato attuale delle cose.

È interessante però analizzare in modo critico la tecnologia, ben consci dei suoi limiti. La capacità di penetrazione dei tessuti umani del 5G è comunque molto bassa, cosa significa però di preciso? In sostanza, le onde elettromagnetiche non hanno la potenza necessaria per penetrare all’interno delle cellule dell’essere umano e modificarne il DNA.

I fanatici del complottismo utilizzano mezze verità per diffondere il panico sulla tecnologia, tuttavia basta tenersi informati presso i canali scientifici per scoprire che dall’introduzione del cellulare e delle reti mobili non si è registrato nella popolazione mondiale un aumento significativo dei tumori, pertanto la correlazione tra le emissioni e l’insorgenza di malattie di tipo cancerogeno non è provata.

Quando si parla di radiazioni 5G è errato pensare a contaminazione di tipo nucleare, perché si tratta di radiazioni non ionizzanti, come gli ultrasuoni e le onde elettromagnetiche. Quelle ionizzanti, ovvero i raggi X e gamma irradiano il corpo dall’esterno (oltre che dall’interno ingerendo cibo contaminato) e hanno sufficiente potenza da penetrare nelle cellule e alterare il DNA. Il concetto di “radiazione” quindi deve essere opportunamente valutato prima di dare credito a teorie che non tengono assolutamente conto della differenza qui esplicata.

Quando vi diranno dunque che il 5G è pericoloso per la salute, prima di credere ciecamente ad articoli deliranti vi invitiamo a verificare le fonti in modo adeguato, prendendo per buone le informazioni distribuite da centri ufficiali come l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, o IARC, e ISS, l’Istituto Superiore di Sanità.

Alcuni dettagli aggiuntivi

Sapevate che parte della banda che verrà utilizzata per il 5G è stata già sfruttata in passato? Veniva utilizzata per le trasmissioni televisive, con delle caratteristiche di potenza superiori a quelle previste dalla nuova rete. Il 5G è davvero più sicuro di quanto si creda, e probabilmente verrà adottato da tutti i dispositivi smart, tra cui naturalmente rientrano anche i tablet e gli smartwatch.

 

 

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