Come funzionano le e-cig: ecco che cosa dicono gli scienziati!

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Ricercatori e studiosi ci fanno capire se le sigarette elettroniche siano dannose per la salute e se aiutino veramente a smettere di fumare.

 

Per capire nello specifico che cos’è una e-cig, dobbiamo conoscere bene il suo funzionamento. Si tratta di un dispositivo tecnologico e innovativo, inventato in Cina nel 2003. Ciò che lo contraddistingue da una normale sigaretta, è il modo in cui la sostanza che ci si presta a fumare viene assunta. Per quanto riguarda la classica bionda, il tabacco è bruciato dal fuoco e poi aspirato, mentre in una e-cig, il processo di combustione non avviene, perché il liquido aromatizzato presente nella sigaretta, viene riscaldato, vaporizzato e inalato. Pertanto, chi svapa, dalla bocca non emette fumo passivo, bensì vapore acqueo (da qui il verbo “svapare”).

 

L’opinione dell’OMS

Le case di produzione di e-cig sostengono che questi dispositivi innovativi aiutino i tabagisti a smettere di fumare e che siano meno dannosi delle sigarette normali. Tuttavia, diversi ricercatori non sono molto d’accordo e mettono in discussione tali affermazioni con dati scientifici alla mano.

Secondo una relazione dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), le sigarette elettroniche non devono essere considerate innocue e i medici non dovrebbero raccomandarle con tanta leggerezza a chi vuole smettere di fumare. 

I fluidi delle ricariche contengono aromi, glicole propilenico e altri additivi che possono essere dannosi per la salute. Inoltre tra le sostanze è presente anche la nicotina, che crea dipendenza.  

 

 

I liquidi delle e-cig sono disponibili sul mercato in gusti differenti, così da essere testati e soddisfare le varie esigenze dei consumatori. Trattandosi di sostanze psicoattive, queste creano dipendenza, specialmente tra i giovani, che sono il target principale delle aziende produttrici.

In tal modo, il mercato dello “svapo” cresce esponenzialmente, come anche la preoccupazione degli scienziati, che cercano con difficoltà, di dimostrare la pericolosità delle sigarette elettroniche. 

Tuttavia, la raccolta di dati sufficienti a formulare conclusioni convincenti e inconfutabili sull’argomento, al fine di regolare adeguatamente il loro mercato, è ancora lunga e nel frattempo non resta che affidarsi al buonsenso. 

L’OMS per ora, non può fare altro che raccomandare di introdurre delle limitazioni nella vendita delle e-cig. Purtroppo le lobby delle multinazionali del tabacco e dello svapo sono difficili da contrastare, basti pensare che le sigarette sono vietate soltanto in 27 Paesi in tutto il mondo. Pertanto, delle misure restrittive di mercato, andrebbero a creare dei grossi conflitti di interessi.

 

La salute prima di tutto!

È ancora ignota la reale stima dei danni alla salute causati dal consumo di e-cig, in quanto si tratta di dispositivi utilizzati in larga scala da relativamente poco tempo. In verità non serve a molto andare alla ricerca di un buon liquido per sigaretta elettronica, perché in quasi tutte le ricariche, la sostanza psicoattiva principale è la nicotina. 

Non ha importanza se questa viene inalata in grosse o piccole quantità, perché il danno è comunque lo stesso. Inoltre, è bene sapere che nell’organismo, insieme al vapore vengono assorbite altre sostanze tossiche e cancerogene, come il glicole dietilenico o le N-nitrosammine.

Anche se gli svapatori pensano che le e-cig siano meno pericolose delle paglie tradizionali, la cosa più giusta e salutare da fare è non fumare e nemmeno svapare. I medici spiegano che non ha importanza come la nicotina entri nel corpo, perché in ogni caso si tratta di una sostanza nociva che dà assuefazione. In poche parole, la sigaretta elettronica crea comunque una dipendenza da tabacco, solo confezionata in modo diverso.

 

Dati sconcertanti dagli States

Da quello che abbiamo visto l’OMS è fermamente contraria all’introduzione delle e-cig nel processo curativo di chi vuole smettere di fumare. Pertanto è inammissibile considerare il loro impiego nel programma riabilitativo di un tabagista.

Recentemente, l’ente governativo americano FDA (Food and Drug Administration), il quale si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha pubblicato i risultati di una ricerca effettuata su larga scala. 

Lo studio è stato condotto coinvolgendo una ventina di ricariche liquide per sigarette elettroniche di vari produttori. I risultati sono sconcertanti e le conclusioni allarmanti; in pratica nella maggior parte dei fluidi, sono state trovate diverse sostanze cancerogene uguali a quelle del tabacco, come i glicoli e le N-nitrosammine. 

L’aspetto più grave consiste nel fatto che nei liquidi è stata riscontrata una concentrazione di nicotina maggiore rispetto a quanto dichiarato sulla confezione. Inoltre ne sono stati trovati quantitativi anche all’interno di ricariche che dichiaravano sulla carta di non contenerne.

In seguito ai risultati della ricerca, l’FDA ha adottato un posizione contraria all’uso delle sigarette elettroniche. L’ente governativo ha dichiarato infatti che è inammissibile che giovani e adolescenti utilizzino le e-cig, poiché tali dispositivi contribuiscono alla creazione di una dipendenza da nicotina e allo sviluppo di patologie a carico dell’apparato respiratorio.

 

 

La nicotina e il peso

Tutti gli scienziati concordano sul fatto che le sigarette elettroniche non sono innocue. La nicotina, come altre sostanze che la contengono, è tossica in qualunque quantitativo essa venga inalata, ingerita o assorbita.

Inoltre, bisogna sfatare la leggenda metropolitana secondo la quale le e-cig siano utili a tenere sotto controllo il proprio peso. Alla base di questa credenza, vi è la convinzione che lo svapo faccia diminuire l’appetito. 

In realtà, tutto dipende dalla nicotina che fa veramente calare il senso di fame, anche se si tratta di meccanismi neurochimici e psicologici abbastanza complessi. Nel momento in cui non viene più assunta nicotina, cessa anche l’azione “appagante” che la sostanza esercita sul cervello e di conseguenza aumenta l’appetito.

Quando si smette di fumare o di svapare, la mucosa gastrica riprende a funzionare correttamente e perciò migliora anche l’assorbimento dei cibi: pertanto si aumenta di peso. Detto questo, è necessario comprendere che quando il metabolismo si normalizza, anche il peso deve tornare ai suoi valori regolari. Il controllo del proprio peso corporeo deve avvenire in modo corretto e non affidandosi a una dipendenza chimica che altera le funzioni neurologiche, provocando una lunga serie di danni collaterali.

 

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