Come fare il root su Android

Ultimo aggiornamento: 28.03.24

 

Cos’è il rooting e a cosa serve? Nel nostro articolo scopriamo questa procedura di cui tutti gli utenti Android hanno sentito parlare almeno una volta nella propria vita, valutandone vantaggi e svantaggi.

 

Per ottenere i permessi di root sul proprio dispositivo portatile è necessario collegarlo a un PC o sfruttare applicazioni apposite che garantiscono ottimi risultati senza competenze estremamente approfondite. Prima di imbarcarvi in questa operazione, però, vi consigliamo di leggere attentamente il nostro articolo, per prepararvi al meglio e mettere al sicuro tutti i vostri dati prima del rooting.

 

Cos’è il root

Se siete appassionati di smartphone e tablet avrete sentito almeno una volta nella vostra vita questo termine, ma il root cos’è di preciso? Il termine tradotto dall’inglese significa “radice”, e avere il permesso di accedere a quelle del dispositivo consente la modifica di file di sistema, normalmente bloccati dai produttori di smartphone. Il processo di rooting fa sì che l’utente che utilizza il dispositivo diventi un “superutente”, in grado di andare a fondo nella directory di sistema e apportare qualsiasi tipo di modifica si desideri.

Il rooting è un’arma a doppio taglio poiché è sì possibile installare applicazioni di terze parti ma è anche molto più semplice fare danni irreversibili, mentre in veste di utente normale non è possibile alterare il corretto funzionamento dello smartphone.

Perché fare il root Android?

Esistono svariati motivi che possono portare gli utenti a voler effettuare il processo di rooting sul proprio smartphone, come installare vere e proprie versioni di Android differenti da quelle standard, applicando le cosiddette “custom rom”, che modificano l’aspetto e il funzionamento dell’OS, per renderlo magari più veloce e reattivo su vecchi smartphone. 

Un’altra motivazione prevede la personalizzazione dei file di sistema o anche il backup completo di tutto il dispositivo, per ripristinarlo in qualsiasi momento, mentre molti utenti decidono di effettuare il root per eliminare applicazioni installate dai produttori dell’hardware, generalmente app poco utili e che occupano solo prezioso spazio di archiviazione. Insomma, i motivi per fare il root sono tanti e tutti molto validi, ma cosa si rischia di preciso? Prima di vedere la procedura, vediamo gli svantaggi legati a questa operazione.

 

Svantaggi del rooting

Il rischio più grave che potreste correre effettuando il root è il “brick” del sistema. Il termine, tradotto dall’inglese significa mattone, ovvero l’oggetto in cui trasformerete il dispositivo se sbagliate il procedimento del rooting. Il brick può essere totale, chiamato hard brick, o risolvibile con un po’ di conoscenze, il soft brick.

Anche effettuando correttamente il root non sarete completamente al sicuro poiché tutte le applicazioni che installerete, provenienti dal web in formato apk per esempio, potrebbero essere potenzialmente ricche di spyware e malware, linee di codice malevolo che puntano a carpire informazioni personali. Effettuare il root, inoltre, potreste invalidare la garanzia del prodotto, se questo è stato acquistato recentemente dunque potrebbe non essere una buona idea.

Come effettuare il root su Android

Valutando pregi e difetti avete deciso di ottenere i permessi di root, ecco dunque come si può effettuare la procedura su Android. Innanzitutto collegate lo smartphone al vostro computer tramite cavo USB, assicurandovi che al momento del collegamento selezioniate sul telefono l’opzione “USB debugging”, che potete trovare nel menu Impostazioni sotto la voce Sistema.

Qualora non troviate la voce in questione, dovrete accedere alle opzioni per sviluppatori che generalmente sono nascoste di default: andate in Impostazioni, poi Info telefono o Inormazioni sul telefono e toccate sette volte la voce “Numero build” o “Versione build”.

Quando tutto è pronto e lo smartphone è collegato al PC, dovrete scaricare un toolkit per il root, come Windroid Toolkit, scaricabile gratuitamente dal sito ufficiale. Vi basterà installare il programma e avviarlo, seguendo le istruzioni a schermo per portare a termine la procedura. Avrete così effettuato il root al vostro dispositivo Android.

 

Effettuare il root senza PC

Se non disponete di un computer o preferite svolgere l’operazione direttamente da smartphone, esistono app create appositamente. Tra le applicazioni utili che potreste scaricare per il root troviamo Framaroot for Android, scaricabile online in formato apk. Spostando l’applicazione su smartphone, dovrete permettere l’installazione dei file apk, per farlo vi basterà andare nelle Impostazioni, poi scegliete App e notifiche, dopodiché Mostra tutte le app e infine in Avanzate scegliere “Installa app sconosciute”. 

I menu variano sensibilmente in base al tipo di dispositivo, pertanto potreste trovare i permessi in altre sezioni, come per esempio in quella chiamata “Sicurezza”, mentre in altri casi vi verrà chiesto di abilitare l’installazione di app sconosciute solo al momento dell’esecuzione del file apk.

Una volta installata e avviata l’app, basterà seguire le istruzioni a schermo per portare a termine la procedura, prima di eseguirla però consigliamo sempre di effettuare un backup dei file importanti come foto e video, che potete trasferire su PC ed evitare di perdere tutto in caso di brick. Tra le altre app per eseguire il root abbiamo anche KingoRoot, che dispone di versione apk e per Windows, qualora decidiate di effettuare l’operazione tramite PC, oppure One Click Root, molto semplice e immediata da utilizzare.

Cambiare il sistema operativo smartphone, si può?

Il sistema operativo dello smartphone si può cambiare dopo aver effettuato il root, basta infatti sostituire la ROM sfruttando un bootloader (il programma che fa partire Android al momento dell’avvio del dispositivo). Naturalmente avrete bisogno di accedere ai permessi di root e dovrete verificare che l’OS che state installando sia effettivamente compatibile con il vostro smartphone. La procedura rimuove tutti i file su smartphone, quindi prima di effettuarla ricordate di dover effettuare un backup se non volete perderli per sempre.

Quando si effettua il cambio di sistema operativo o anche il processo di root bisogna ricordare di avere carica a sufficienza, eseguite dunque le procedure quando il dispositivo è collegato alla corrente elettrica o almeno a una batteria per smartphone esterna, la classica powerbank acquistabile online a prezzi convenienti.

 

 

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