Chi ha inventato il primo lettore MP3?

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Probabilmente lo usate con frequenza, ma conoscete la storia e l’evoluzione del lettore mp3? Eccone uno specchietto, dedicato ai più curiosi.

 

Il lettore mp3 ha tenuto compagnia a tante generazioni di ascoltatori di musica sin dal 2000. Ma cosa sappiamo esattamente della sua nascita? Non tutte le notizie che potete trovare in rete sono chiare, per cui vogliamo darvi qui delle indicazioni più precise, che vi facciano davvero capire come stanno le cose.

 

Quando nasce il lettore MP3?

Il primo esemplare di lettore mp3 lanciato sul mercato risale all’11 marzo del 1998: MPMan F10, questo era il suo nome, aveva un disco fisso da 32 MB e un costo pari a 250 dollari, una cifra molto consistente già all’epoca. Misurava 91 x 70 x 165,5 mm e aveva un corpo scuro, sul quale campeggiava un mini display che indicava le tracce con un semplice numero. Questo dispositivo, dopo un debutto presso il CeBIT di Hannover, entrò ben presto in commercio grazie a EigerLabs.

Molto presto la concorrenza ideò un prodotto simile, il Diamond Multimedia Rio, che superò il primo per prestazioni e funzioni, implicando presto anche un abbassamento del prezzo, a tutto vantaggio degli acquirenti.

 

 

Quando nasce il formato MP3?

Tra i compleanni da considerare, certamente c’è da includere quello del formato mp3, senza il quale, naturalmente, non ci sarebbe stato neppure il lettore. Il 14 luglio del 1995 gli scienziati della divisione dei circuiti integrati, che faceva parte del Fraunhofer Institute, diedero vita a un algoritmo in grado di creare un sistema di codifica digitale di un segnale, che si basava proprio sulla percezione del suono.

Si tratta proprio di ciò che dà vita ai file MPEG Layer-3, il cui acronimo è appunto MP3. A questo seguiranno altri, che avranno fortuna, come gli Ogg Vorbis o il Window Media Audio.

 

Ma le cose stanno davvero così?

A fornire una versione completamente diversa, che riscrive la storia del lettore mp3, interviene la diatriba che Apple ha dovuto affrontare contro Burst.com all’inizio del 2000. L’azienda infatti rivendicava la paternità dell’iPod e fece causa al brand di Cupertino per ben 89 miliardi di dollari.

A risolvere la situazione interviene il signor Kane Kramer, un inventore britannico, che nel lontano 1979, prima ancora della creazione dell’algoritmo degli mp3, a soli 23 anni, aveva depositato un brevetto riguardante un dispositivo che poteva contenere e anche riprodurre la musica.

Per essere ancora più precisi, il signor Kramer aveva specificato che i brani potevano essere inseriti al suo interno attraverso la rete telefonica. Il nome di questo oggetto era lXl ed era in grado di memorizzare fino a 3,5 minuti di musica.

Purtroppo però non riuscì a trovare un’azienda che finanziasse sia la produzione e il miglioramento della sua idea, sia una che gli consentisse di rinnovare il brevetto. Come conseguenza, quando scadde nel 1988, divenne di pubblica proprietà.

A questo punto la Apple, che viene citata in causa come abbiamo detto, chiama il signor Kramer e gli chiede di andare in California a di testimoniare a suo favore, rivendicando la paternità della sua invenzione.

Così, con la sola spesa del viaggio e del pernottamento, l’azienda riesce a vincere la causa e quindi a detenere i diritti sull’iPod. Purtroppo Kramer, nonostante abbia in seguito cercato di ottenere di più, non ha ottenuto nulla se non un piccolo rimborso, ben poco rispetto ai guadagni milionari dovuti alla vendita degli iPod.

 

Un po’ di storia

Tutto è iniziato con Edison e il fonografo, per poi proseguire con Berliner e il giradischi: la musica è arrivata nelle case degli ascoltatori prima tramite il disco. Ma quando è iniziata davvero l’era del portatile? Se dobbiamo pensare al vero e proprio antenato del nostro lettore mp3, certamente non possiamo che pensare al mangiadischi, il più famoso dei quali era il Penny, caratterizzato da un colore arancione acceso e una maniglia grazie alla quale era possibile portarlo ovunque. Questi modelli accettavano i 45 giri, anche se c’erano quelli con adattatore per i 33 giri, e non avevano un costo troppo proibitivo, tanto da essere accessibili a tutte le famiglie.

Siamo invece negli anni ‘60 quando Philips lancia la musicassetta, costituita da un guscio in plastica che contiene due bobine sulle quali gira un nastro magnetico. Tra gli anni ‘70 e gli ‘80 varie aziende, come Philips, Sony e TDK, garantirono la portabilità anche per la musica su questo supporto, con la creazione dei mangianastri portatili. Molto famoso è il Boombox, uno stereo dotato di due reparti per le cassette, di radio e con una maniglia che consentiva di trasportarlo, nonostante il peso importante. Anche per questo motivo, spesso lo si metteva in spalla.

Proprio alla fine degli anni ‘70 arrivò in Giappone il primo Walkman, un dispositivo molto più compatto dei precedenti, all’interno del quale veniva inserita la musicassetta, che si poteva ascoltare ovunque grazie alle cuffie da inserire.

Il prodotto ebbe talmente tanto successo che le aziende che lo produssero furono tantissime, garantendo anche un abbassamento del prezzo e l’acquisto da parte un po’ di tutti. Il suo apice, negli anni’80, coincise anche con la sua fine, visto che stava per essere messo in commercio il primo Compact Disc, presto conosciuto solo con il nome di CD.

Questa tecnologia, che verrà sfruttata anche per le console di videogiochi come la Playstation, avrà anche il suo lettore portatile, che vedrà il suo massimo splendore negli anni ‘90.

 

L’arrivo del digitale

Parallelamente, alla fine degli anni ‘80, il consorzio MPEG riuscì a ottenere un consistente finanziamento dall’Unione Europea per essere in grado di fare ricerca su nuovi compromessi di tipo audio e video.

Nel 1989 nasce il primo codec audio, l’MPEG-1, al quale seguono nel 1994, l’MPEG-2 e infine, come già citato, l’MPEG-3, l’MP3.

 

 

In conclusione

Grazie all’evoluzione tecnologica siamo arrivati fin qui: chissà cosa ci aspetta in futuro. Non ci resta che attendere e vedere quali novità hanno in serbo per noi tutte le menti brillanti che popolano il mondo.

 

 

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