Smart TV, come difendersi dagli hacker

Ultimo aggiornamento: 27.04.24

 

Gli utenti sono ben consci delle possibilità che offre la rete, tuttavia, non sempre sono informati riguardo ai rischi che si corrono quando si ha un dispositivo collegato a internet. Se un tempo tali rischi erano circoscritti ai computer, con virus che potevano danneggiare i componenti o addirittura rubare dati sensibili, oggigiorno si è maggiormente esposti a causa dei prodotti definiti “smart”. A partire dagli smartphone, passando per il tablet fino ai più recenti televisori che forniscono la possibilità di navigare mentre si è comodamente seduti in poltrona, accedendo alla propria e-mail privata o anche al proprio conto in banca per bonifici e transazioni.

La comodità, però, ha un prezzo che va preso in considerazione, ovvero la vulnerabilità agli attacchi dei malintenzionati. È bene chiarire che non esiste il dispositivo perfetto, privo di alcuna falla e impenetrabile dagli hacker, pertanto, ciò che si può fare per limitare i danni è assicurarsi sempre che il vostro apparecchio sia aggiornato, installando gli update ogni volta che vengono resi disponibili dal produttore senza posticiparli.

 

L’importanza degli aggiornamenti

Il ruolo degli aggiornamenti non è solo quello di apportare delle vere e proprie migliorie nella stabilità del software ma anche riparare eventuali bug che vengono scoperti con l’utilizzo. L’ultimo avvenimento increscioso e potenzialmente pericoloso ha coinvolto i TV Sony della serie Bravia, in particolare i modelli R5C con firmware 8.588 o successivo, WD75 e WD65 con firmware 8.215 e successivi, WE75, WE6 e WF6 con firmware 8.414 o successivi.

Questi apparecchi avevano un bug nella gestione del programma PhotoSharing Plus, piccole falle che hanno permesso agli hacker di infiltrarsi nei dispositivi degli ignari utenti connessi alla rete con il proprio smart TV.

 

 

Cavalli di Troia

Tale tipo di attacco è più comunemente conosciuto con il nome “trojan”, riferito al famoso cavallo usato nell’assedio di Troia, e proprio come Ulisse e i greci, i malintenzionati si nascondono all’interno di un costrutto ritenuto “affidabile” per arrecare danni di una certa entità.

Pensate infatti che potrebbero avere accesso alla webcam del TV e attivarla a vostra insaputa, scattando foto e video con cui ricattarvi o sfruttare le risorse per minare i Bitcoin (moneta virtuale molto popolare che viene generata su internet senza un vero legame con il valore aureo, soggetta pertanto a forti oscillazioni che ne possono aumentare il valore in poco tempo) a costo zero o anche effettuare attacchi DdoS, vero e proprio sovraccarico di server presi di mira, senza poter essere rintracciati direttamente.

Il danno maggiore è sicuramente il furto dei dati sensibili, potrebbero infatti avere accesso a informazioni riguardanti la vostra vita, le vostre abitudini, orari, password e conti in banca da cui effettuare acquisti a vostra insaputa. Una prospettiva terrificante se consideriamo che anche la semplice irruzione in casa da parte di ladri è un’esperienza traumatica per molti.

 

Il brand è importante?

Ad avere vulnerabilità del genere, però, non sono solo gli smart TV e durante l’ultimo anno sono stati rilevati problemi con quasi 500 milioni di dispositivi dei brand più disparati, persino i colossi Samsung, Google, Apple e Amazon.

Un problema destinato a crescere con la trasformazione di tutto l’ambiente in cui viviamo. Le case smart iniziano a essere sempre più popolari, soprattutto per le comodità che garantiscono. Un tempo era considerato infatti impensabile poter controllare l’illuminazione e il riscaldamento casalingo con la propria voce o avere una connessione con il resto del mondo, sempre disponibile, su qualsiasi prodotto elettronico. Piuttosto che ripudiare l’evoluzione tecnologica, però, bisognerebbe informarsi sempre di più a riguardo per essere pronti a contrastare le minacce dei malintenzionati che non svaniranno mai ma diventeranno molto più precise e difficili da identificare.

Per evitare un furto in casa, per esempio, ci si affida alle telecamere di sorveglianza o sistemi di allarme ma non si evita di uscire per sempre dall’appartamento poiché sarebbe una soluzione assurda. Allo stesso modo, piuttosto che non acquistare dispositivi smart, dovreste renderli inespugnabili con tutti i mezzi a disposizione, aggiornamenti, antivirus e controlli di integrità a cadenza settimanale.

 

Informarsi accuratamente

Sensibilizzare gli utenti a riguardo potrebbe inoltre avere un altro effetto importante, costringere le case produttrici a investire di più nella creazione di software impenetrabili, con una spesa maggiore a monte piuttosto che puntare al risparmio. Il vostro potere è la possibilità di decidere con il portafoglio quale azienda supportare e quale invece penalizzare. Prima di effettuare un acquisto, quindi, ricercate quante più informazioni possibili sull’integrità del dispositivo scelto, evitandolo se sono state scoperte falle rischiose.

Non affidatevi inoltre unicamente al brand poiché come abbiamo precedentemente detto, nemmeno le grandi aziende sono inattaccabili e bisogna quindi valutare ogni dispositivo singolarmente.

 

 

White Hat, gli hacker eticamente corretti

Non tutti gli hacker vengono per nuocere, come dimostrato dai recenti avvenimenti che hanno visto coinvolto a sua insaputa uno degli youtuber più famosi al mondo, il videogiocatore PewDiePie. Alcuni suoi fan esperti di informatica e protocolli di rete hanno annunciato tramite i social media di essere riusciti a penetrare le difese di quasi 100.000 dispositivi Google, avviando però su questi un video di PewDiePie chiedendo di iscriversi al suo canale YouTube.

Hacker Giraffe, nomignolo con cui è conosciuto l’hacker, ha poi affermato di non avere cattive intenzioni ma di voler semplicemente sensibilizzare le persone sulla pericolosità dei dispositivi smart senza alcuna protezione e, allo stesso tempo, supportare uno dei creatori di contenuti web che più ama. Un’azione singolare che non ha creato altro che disagi facilmente risolvibili da Google, sperando che possano migliorare l’impenetrabilità dei gadget elettronici prodotti e immessi sul mercato.

Sappiate però che non c’è alcun modo di sapere se chi vi ha infettato è un hacker che ha semplicemente intenzione di denunciare una potenziale vulnerabilità o se si tratta di un malintenzionato, pertanto, sebbene i cosiddetti White Hat siano socialmente utili e spesso impiegati dalle compagnie più prestigiose, dovrete difendervi allo stesso modo sia dagli uni sia dagli altri.

 

 

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