Cos’è e come funziona il deepfake

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Conoscere il mondo di internet è essenziale per difendersi da eventuali attacchi alla propria persona, spesso perpetrati anche tramite deepfake. Vediamo insieme di cosa si tratta.

 

Il deepfake o deep fake è un sistema sviluppato in seno alle ricerche sull’apprendimento automatico delle intelligenze artificiali per automatizzare le animazioni del volto data una determinata traccia audio. Se da un lato con questa tecnologia è possibile dare vita a dei veri e propri miracoli, dall’altro il suo utilizzo è stato immediatamente piegato a scopi tutt’altro che nobili. 

Il deepfake, termine nato originariamente sul grande aggregatore di forum che è Reddit, è stato subito sfruttato per modificare il volto di attrici pornografiche, sostituendolo con quello di celebrità, dando vita così a un genere di video fasulli molto ricercati ma al tempo stesso dall’etica discutibile. Nel 2018 l’uso di deepfake app per tali scopi fu proibito dalla maggior parte di siti aggregatori, social e simili come Reddit, Twitter e persino il colosso della pornografia Pornhub, consentendone però l’uso nel circoscritto ambito della satira.

Deepfake software

I programmi per la realizzazione di deepfake video si sono moltiplicati e, in modo molto discutibile, sono stati resi disponibili per il grande pubblico che può così creare facilmente immagini e filmati tramite queste app per fare video anche dal proprio smartphone Samsung. Dando in pasto al software una quantità di materiale adeguata per catturare tutte le espressioni del soggetto si possono ottenere risultati molto simili a video reali. 

Le categorie più colpite da tali exploit sono naturalmente le celebrità, che tra foto e video permettono di avere a portata di clic tutto il materiale di cui si ha bisogno. Non sono infatti rari i deepfake video di attori famosi come Nicholas Cage, Katy Perry, Emma Watson, Gal Gadot o Scarlett Johansson. 

Non vengono risparmiati nemmeno i politici, da Donald Trump ad Angela Merkel passando per Barack Obama, tuttavia se questi individui sono comunque in un certo senso protetti dalla loro celebrità, lo stesso non si può dire delle persone comuni le cui vite potrebbero subire dei cambiamenti radicali in seguito a un uso irresponsabile di applicazioni come FakeApp.

 

Cyberbullismo e revenge porn

Due gravi problematiche che affliggono la società odierna. Il bullismo non è una novità ed esiste fin dalla notte dei tempi per il senso di prevaricazione dato dall’istinto umano e che oggi si è spostato nell’etere, dove è più subdolo e anche meno facilmente perseguibile. Utilizzare la tecnologia deepfake per nuocere al prossimo potrebbe essere presto considerato un crimine informatico grazie all’impegno di enti specializzati e molti social si sono attivati anche per muovere battaglia contro il revenge porn. 

Con questo termine si indicano video e foto private che, in seguito a un’interruzione del rapporto di coppia vengono condivise con terzi, esponendo momenti intimi del proprio partner alla vasta utenza di internet. Pornografia per vendetta in sostanza, che nuoce gravemente alla reputazione di chi lo subisce, rendendo di fatto impossibile eliminare del tutto le proprie foto dai circuiti online. Bisogna infatti sempre ricordare che internet non è sempre lo strumento amichevole che risolve tutti i nostri problemi ma può essere un luogo molto pericoloso e tutto ciò che viene caricato sulla rete globale difficilmente la lascerà mai.

Quando il revenge porn non può essere effettuato con i mezzi classici, per mancanza di materiali, interviene il deepfake, mettendo in rete foto e video che in realtà non sono mai stati effettuati dal soggetto ripreso, rendendo quindi inutile qualsiasi precauzione presa in tal senso. Le vittime di questi attacchi sono spesso donne, la cui vita viene letteralmente rovinata dalle azioni sconsiderate di singoli, con risultati che possono portare anche al suicidio.

 

Usarle o no?

Le impressioni degli utenti che provano l’app che cambia faccia nei video è inizialmente di stupore e divertimento, chi non ha mai provato tutte le applicazioni che ci permettono di vedere come saremo da anziani o del sesso opposto senza dover acquistare le migliori ciglia finte sul mercato alzi la mano. Tuttavia c’è una enorme differenza tra l’uso ludico e quello criminale e bisogna quindi colpire in modo mirato e severo tutti gli utenti che pensano di poter farla franca grazie all’anonimato conferito dalla rete.

Prima di dar sfogo alle proprie frustrazioni tramite un’app di questo tipo bisogna quindi valutare i rischi che si corrono, soprattutto se consideriamo che le leggi in materia si stanno affinando e presto sarà possibile limitare il fenomeno.

Il problema delle fake news

Tralasciando per un attimo la sfera della pornografia non consensuale, è necessario aprire anche una parentesi egualmente degna di nota, ovvero quella delle notizie fasulle che circolano sulla rete. Per alcuni creare fake news è un modo divertente di gabbare il prossimo, esponendo “chi ci casca” al pubblico ludibrio, ciononostante le fake news si diffondono a macchia d’olio, prendendo alla sprovvista chi non ha un’adeguata conoscenza del media. 

Con toni millenaristici si parla di politica, scienza e religione piegando la realtà a uso e consumo di gruppi che hanno interessi ben diversi da quello di farsi due risate a scapito dei creduloni. Verificare che le notizie siano attendibili potrebbe essere in futuro molto più difficile se nel processo viene incorporato anche il deepfake, che potrebbe far dire a politici di spicco qualsiasi cosa per manipolare l’opinione pubblica.

Tali fenomeni possono essere combattuti solo se tutti gli utenti prendono coscienza della pericolosità del mezzo, consci comunque che vietarne l’utilizzo porterà unicamente a uno sviluppo ulteriore. Cosa è possibile fare dunque? Usarlo con dovute precauzioni e sensibilizzare tutti gli utenti che potrebbero essere esposti a tali tecnologie per la prima volta, siano essi genitori, anziani o anche persone più giovani meno avvezze. La responsabilità non deve essere sempre lasciata al prossimo ma prendendo atto del fatto che tutti potremmo essere direttamente o indirettamente toccati dalla cattiva gestione delle intelligenze artificiali.

 

 

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