Cosa c’è da sapere sulla collaborazione Huawei-Google

Ultimo aggiornamento: 19.09.24

 

La fine dei rapporti tra i due colossi, quello cinese e quello statunitense, ha segnato una nuova era per Huawei, ma cosa significa per gli utenti che possiedono i loro smartphone?

 

Il brand cinese di cellulari Huawei, divenuto estremamente famoso negli ultimi anni grazie all’ottimo rapporto qualità/prezzo dei propri prodotti, ha detto basta alla collaborazione con il colosso di Mountain View: Google.

Tale strappo tra Huawei e Google è avvenuto in seguito alla decisione dell’ex-presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di rescindere la licenza concessa a Google per continuare a operare con i cinesi, entrando di fatto in una lista nera del governo statunitense. Per un po’ di tempo queste licenze erano concesse di tre mesi in tre mesi, ma il rinnovo stavolta non è avvenuto, cosa succederà quindi all’hardware Huawei senza i servizi Google? Facciamo un po’ di chiarezza in merito.

 

Google Android

Come molti sapranno, tutti gli smartphone che non rientrano sotto l’ombrello di Apple, dotati quindi di sistema operativo proprietario iOS, sfruttano quello sviluppato da Google, Android, per il quale pagano una licenza. Si tratta di uno dei sistemi operativi più diffusi oggigiorno poiché non opera solo su smartphone ma anche su altri dispositivi tra cui televisori, tablet, TV box e simili. 

Così come iOS ha il suo App Store, Android possiede i Google Play Services, con una mole considerevole di applicazioni disponibili. Gli utenti, quindi, non sono attratti solo dallo smartphone più nuovo e trendy, ma anche dalla possibilità di avere una sorta di continuità con il dispositivo precedente, scaricando nuovamente sul telefono appena acquistato tutte le applicazioni che utilizzavano prima.

La questione Google Huawei ha destato non poche preoccupazioni nei consumatori, che si vedono costretti, se vogliono continuare ad acquistare smartphone Huawei, a rinunciare ad Android, o almeno alla versione fornita da Google con gli aggiornamenti diretti, e tutti i vantaggi che ne derivano.

 

Quali smartphone sono coinvolti?

I telefoni fino al P30 possono ancora installare Play Store, scaricare Google Chrome, continuare insomma a utilizzare tutte le applicazioni di cui usufruivano in precedenza, tuttavia, gli smartphone non riceveranno ulteriori aggiornamenti da parte di Google, pertanto sono quelli più a rischio per quanto riguarda vulnerabilità che non potranno essere riparate in alcun modo. Le app colpite sono quelle di Google come Maps e Youtube, per citarne alcune, è sconsigliato dunque continuare a utilizzare sistemi di pagamento come Google Pay, proprio per evitare che terzi approfittino delle vulnerabilità.

Huawei Android, nuovo sistema?

I nuovi smartphone commercializzati da Huawei dopo la rottura non saranno più basati su Android ma su un nuovo sistema operativo chiamato HarmonyOS che sfrutta applicazioni proprietarie alternative a quelle fornite da Google. Il pacchetto di applicazioni del colosso di Shenzhen è HMS, ovvero Huawei Mobile Services: abbiamo quindi Huawei Video, Music, App Gallery, ID, browser, negozio di app e così via. Gli smartphone dotati di tale sistema, al momento, sono quelli facenti parte della serie P40 e il Mate 30.

Così come Android, anche HarmonyOS è pensato per essere multipiattaforma, e con piccole modifiche può girare anche su dispositivi che non siano smartphone, ciò non vuol dire però che i due OS abbiano la stessa struttura, mentre Android è basato su kernel Linux, Harmony sfrutta un kernel proprietario realizzato da Huawei, molto meno complesso.

 

Mate 40 Pro

L’annuncio del nuovo smartphone di Huawei è stato accolto con grande entusiasmo da parte degli appassionati di tecnologia e, dal momento che si tratta di un momento particolarmente sensibile per la compagnia, è lecito aspettarsi una direzione chiara e precisa, volta a conquistare una fetta di mercato ancora più ampia. Basti pensare che appena dieci anni fa i prodotti Huawei erano in mano a circa un milione di utenti mentre oggi superano il miliardo.

Huawei Mate 40 Pro è dotato di un processore 5G Kirin 9000, primo nel mondo a 5 nanometri, avvicinandosi sempre più al limite fisico del silicio, oltre il quale non sarà più possibile andare. Sotto la scocca abbiamo i classici 8 GB di RAM e circa 256 GB di memoria interna per l’archiviazione

Come si comporta invece il comparto fotografico, fiore all’occhiello dei nuovi prodotti Huawei? Ebbene, nella zona posteriore troviamo un sensore da ben 50 megapixel, coadiuvato da un grandangolo da 20 megapixel e zoom ottico da un minimo di 5x a un massimo di 50x, perfetto quindi non solo per la fotografia ma anche per la realizzazione di video in alta qualità. 

Rientrando in una fascia di smartphone top di gamma, Huawei Mate 40 Pro non sarà il più economico sul mercato, e l’assenza di app Google avrà comunque un peso nelle decisioni degli appassionati, proprio per questo motivo la compagnia ha annunciato delle new entry nel catalogo di applicazioni HMS, tra cui l’attesa app per la navigazione che sostituirà Google Maps: Petal Maps.

 

Come scaricare Play Store

Chi ha sempre utilizzato app Google e non vuole rinunciare ora a questo privilegio, può usufruire di metodi alternativi per continuare a farlo senza dover necessariamente acquistare un telefono diverso. Innanzitutto è necessario scaricare l’applicazione chiamata ChatPartner, effettuando l’installazione come di consueto. Prima di inserire le credenziali dovrete premere su Detect device, in seguito all’operazione verrete informati dell’assenza del pacchetto di servizi offerti da Google, dovrete quindi toccare la voce Repair. Al termine di questa ulteriore procedura non dovrete far altro che attivarli e, senza immettere i vostri dati riavviate il telefono. 

A questo punto sarà possibile accedere ai servizi di Google Italia o qualsiasi altro paese inserendo le proprie credenziali, tuttavia sconsigliamo di utilizzare quelle sensibili e di creare un account ad hoc per il dispositivo, senza carte di credito associate. Non trattandosi di un metodo sicuro al 100% o con garanzie a lungo termine, è meglio evitare possibili furti di dati. È comunque uno dei pochi interventi disponibili al momento, in attesa di soluzioni migliori o collaborazioni più strette tra Huawei e Google favorite anche dall’insediamento del nuovo presidente USA Joe Biden.

 

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