Giroscopio sullo smartphone: tutto quello che c’è da sapere

Ultimo aggiornamento: 19.04.24

 

Cos’è il giroscopio e perché si trova all’interno dello smartphone? Si tratta dell’unico sensore nel vostro cellulare? Scoprite la risposta a queste e altre domande nel nostro articolo dedicato alla tecnologia smart.

 

Sapevate che il vostro nuovo e fiammante smartphone Huawei non è adatto solo allo shopping compulsivo? Proprio così, la tecnologia utilizzata in questi piccoli apparecchi non serve esclusivamente per acquistare giochi di Rapunzel 2 per i vostri figli, abiti, scarpe e mobili tramite siti di e-commerce ma può aiutarvi a orientarvi, per esempio, grazie ad app come la bussola per Android che sfruttano il magnetometro interno.

Se non sapete quali tecnologie siano attualmente utilizzate nel vostro smartphone, vi invitiamo a leggere attentamente i seguenti paragrafi, dove inizieremo a parlare proprio del giroscopio dello smartphone.

 

Giroscopio cellulare, cos’è?

Proprio come suggerisce il nome stesso, il giroscopio è un piccolo dispositivo rotante che, rispettando la legge di conservazione del momento angolare, mantiene un asse di rotazione fisso nonostante i movimenti. Come si traduce questo in applicazioni utili nella vita di tutti i giorni? Prendiamo per esempio un’app che simula una livella a bolla: se avete usato questi apparecchi almeno una volta saprete che servono per posizionare in modo corretto quadri, pensili o mensole, nonché vitali in operazioni di muratura, grazie ad applicazioni apposite che sfruttano sia l’accelerometro sia il giroscopio dello smartphone potrete avere la vostra livella comodamente in tasca, senza dover portare con voi lo strumento apposito.

Il giroscopio ha anche altre funzioni, come per esempio in applicazioni di fotografia, dove consente di scattare foto dell’ambiente circostante a 360 gradi, come Panorama 360, disponibile sia su dispositivi Android sia quelli iOS.

Infine, è uno degli strumenti essenziali per l’esecuzione di videogiochi senza comandi touch, ritenuti sempre molto scomodi dagli appassionati: con il giroscopio basta muovere lo smartphone per spostare la visuale all’interno del videogame o muovere oggetti virtuali.

 

Storia del giroscopio e applicazioni

Il primo giroscopio fu creato nel 1852 da Jean Bernard Léon Foucault, studiando la rotazione del nostro pianeta. Posizionando il giroscopio su una sospensione cardanica, ovvero una montatura con anelli in grado di muoversi liberamente, questo manterrà l’asse nella stessa direzione anche se gli anelli si spostano in direzioni differenti. Lo stesso principio lo si ritrova anche in giochi come la trottola e lo yo-yo, nonché in quelli più sofisticati come i modellini radiocomandati. Per applicazioni più significative si può invece guardare ai satelliti e lo ritroviamo persino nel telescopio Hubble.

 

Altre tecnologie utilizzate dal vostro smartphone

Il giroscopio non è l’unico dispositivo che trovate nel cellulare, ma abbiamo anche il sensore di prossimità, un apparecchio che, almeno nel caso degli smartphone, emette delle radiazioni elettromagnetiche. Quando queste incontrano un ostacolo vengono riflesse nuovamente al mittente, dando informazioni su come comportarsi. 

Avete mai notato che quando effettuate una chiamata e avvicinate lo smartphone all’orecchio lo schermo si spegne? Il comportamento del telefono deriva proprio dal sensore di prossimità e si tratta di un accorgimento preso per evitare che, con l’orecchio, si possa attivare il touch screen involontariamente, terminando magari la chiamata o attivando l’altoparlante.

L’accelerometro, invece, funziona spesso in collaborazione con il giroscopio e il sensore GPS, serve infatti a far capire ad alcune applicazioni se ci si sta muovendo o meno, la direzione e la velocità. Una delle applicazioni più famose che sfrutta tutti e tre questi sensori (nonché la fotocamera) è Pokémon Go!, dove è possibile catturare i mostriciattoli lanciando loro pokeball in realtà aumentata, proprio come se fossero all’angolo della strada o nel parco sotto casa.

Il sensore di luminosità, invece, ha lo scopo di regolare automaticamente, qualora lo attiviate, la luminosità del display dello smartphone, garantendo così un abbattimento dei consumi della batteria. Quando il sensore viene colpito da una forte luce solare, per rendere visibile il display la luminosità viene alzata mentre, se nella stanza vi sono luci soffuse ed è possibile vedere lo schermo anche senza una forte illuminazione, il sensore provvede ad abbassarla.

 

Come misurare la pressione con il cellulare

Non si ha sempre a disposizione un apparecchio per misurare la pressione sanguigna, come lo sfigmomanometro, pertanto alcuni consumatori vorrebbero sapere se è possibile svolgere la stessa misurazione con lo smartphone, d’altronde parliamo di un dispositivo che sfrutta le migliori tecnologie con ogni tipo di sensore. La risposta, purtroppo, è negativa dal momento che lo smartphone non dispone di oscillometro per effettuare tale misurazione in modo sicuro e attendibile.

 Le app che promettono una misurazione della pressione solo premendo il dito sullo schermo dello smartphone non hanno alcuna validità a livello medico e consigliamo quindi di affidarsi ad apparecchiature certificate dalla comunità scientifica, soprattutto se tali misurazioni devono essere annotate sotto consiglio del proprio medico curante.

 

Migliori app che sfruttano i sensori

Ecco alcune applicazioni che potete utilizzare per testare i sensori del vostro smartphone, partendo dalla bussola app integrata nella maggior parte degli smartphone iOS e scaricabile gratuitamente su quelli Android. Abbiamo poi Google Fit per Android e Salute per iPhone, pensate per il monitoraggio dell’attività fisica, in grado di contare i passi e restituire dei grafici che danno informazioni sulle prestazioni sul lungo periodo, come i chilometri percorsi e le calorie bruciate.

Sicuramente interessante è anche l’app Vibrometro, disponibile su Google Play Store e che consente di rilevare le vibrazioni provenienti dal movimento della crosta terrestre, in grado di registrare dunque le scosse telluriche in base alla scala di intensità Mercalli Modificata.

Sensor Charts si dimostra utile invece per effettuare dei test a tutto tondo, quando è aperta in background sullo smartphone registra tutti i dati provenienti dai sensori e vi restituisce le informazioni sotto forma di grafici colorati, consentendo di tenere sotto controllo il corretto funzionamento del giroscopio, il sensore di pressione touch, il magnetometro, il sensore di luminosità, temperatura e voltaggio della batteria, luminosità dello schermo e molto altro.

 

 

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